L’Irccs Crob di Rionero in Vulture
2 minuti per la letturaRIONERO IN VULTURE (PZ) – Giovedì scorso, 28 settembre, all’Irccs Crob è stato eseguito e perfettamente riuscito un intervento endoscopico di alta specializzazione. «Al paziente – si legge in una nota dell’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca di Rionero in Vulture – è stato asportato un tumore neuroendocrino sottomucoso del retto. La tecnica adottata dal dottor Rosario Festa è la Esd, dissezione endoscopica sottomucosa, attualmente utilizzata in Basilicata solo presso l’Irccs Crob. Le neoplasie neuroendocrine (Nen) sono tumori rari, ovvero, il numero di nuovi casi per anno su 100.000 persone è basso, meno di 5. Le Nen comprendono malattie tra loro diverse sul piano clinico e biologico, la cui gestione richiede la competenza di diverse figure specialistiche (patologo, oncologo medico, chirurgo, medico nucleare, endocrinologo, gastroenterologo, radiologo interventista, radioterapista). È cruciale che tali figure cooperino nell’ambito di un gruppo multidisciplinare che stabilisca una strategia terapeutica globale adatta al singolo paziente. Le NEN originano dal sistema neuroendocrino diffuso e possono insorgere da qualsiasi parte, ma nei due terzi dei casi nascono nel tratto gastro-entero-pancreatico, specialmente nel piccolo intestino».
La tecnica innovativa e di alta specializzazione utilizzata all’Irccs Crob dall’equipe dell’U.O. di endoscopia – sottolinea il comunicato – è un protocollo sviluppato in Giappone come alternativa mini-invasiva alla chirurgia per il trattamento dell’early gastric cancer, vista la sua validità questa tecnica è stata poi estesa anche per il trattamento delle lesioni esofagee e colorettali. La dissezione endoscopica sottomucosa (Esd) è una tecnica complessa e permette un’asportazione della lesione per intero senza ricorrere alla via chirurgica. Questa tecnica si può utilizzare anche per lesioni precoci di dimensioni notevoli, superiori ai 3 o 4 centimetri, e si basa sull’uso di aghi dedicati che incidendo mucosa e sottomucosa possono consentire una resezione pari a quella ottenuta con il bisturi ma senza tutte le complicanze e gli svantaggi che possono insorgere in un paziente sottoposto ad intervento chirurgico. Una chirurgia senza bisturi, dunque, quella endoscopica che limita la formazione delle aderenze post operatorie, riduce i tempi di degenza ospedaliera con la possibilità di rientrare a casa lo stesso giorno dell’intervento e consente un miglior risultato estetico. Il paziente, tornato subito a casa, – conclude l’Irccs Crob – sta bene e tornerà presso l’equipe dell’Irccs Crob per i controlli abituali di follw up.
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