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Sabato: «Prima una sistemazione definitiva per le famiglie già ospitate»

BELLA – Il Comune di Bella al momento non è disponibile per la nuova accoglienza dei migranti. Questa la posizione espressa dall’amministrazione comunale di Bella durante la conferenza stampa convocata ieri sull’argomento per fare chiarezza sulla situazione migranti a Bella.
Sul delicato tema si è pronunciato il sindaco Leonardo Sabato, col sostegno di tutta la giunta comunale.
«Il 4 luglio scorso abbiamo tenuto una riunione con sua eccellenza il prefetto di Potenza, unitamente ad altri comuni, per evidenziare tutte le problematiche sociali che al momento sussistono, su tutto il territorio comunale, che non ci consentono purtroppo di accogliere altri migranti».
«La nostra è una posizione legittima – ha aggiunto il neo-primo cittadino eletto dalla lista Centrosinistra per bella – sempre mantenendo uno spirito collaborativo con le varie istituzioni, anche se a volte ci siamo sentiti soli. Saremo certamente disponibili in futuro soltanto con la sistemazione definitiva delle famiglie attualmente ospitate».
Anche il vicesindaco Angela Carlucci, con delega alla Politiche Sociali ha sottolineato le forti criticità della situazione: «Sia chiaro che non siamo contrari all’accoglienza – chiarisce la Carlucci – ma è del tutto evidente che i progetti passati dovevano essere gestiti in maniera diversa (…) e oggi le condizioni per ospitare altri migranti non ci sono. Queste famiglie, non autonome, vivono in appartamenti privati con enormi difficoltà per ciò che concerne il pagamento dell’affitto e delle utenze rivolgendosi al Comune per far fronte a queste necessità col rischio dello sfratto. Recentemente abbiamo dovuto risolvere d’urgenza, a spese dell’ente comunale, lo sfratto di un nucleo familiare ospitato presso una struttura comunale in comodato d’uso al Cestrim. E di queste situazioni ce ne sono altre».
Il Comune di Bella, tra i comuni più multietnici della Basilicata (56 cittadini di varia nazionalità già residenti), ha affrontato sin da subito l’emergenza migranti ed infatti è stato riconosciuto da più parti tra i comuni virtuosi della Basilicata nel rispondere positivamente al progetto Ena (Emergenza Nord Africa) del 10 agosto del 2011 allorquando arrivarono 42 persone.
Quel progetto, però, se in un primo momento doveva avere una durata di tre mesi si è poi prolungato fino al 2014 (3 anni e 6 mesi). Dopodiché la gestione del progetto è mutata passando dal soggetto gestore privato alla responsabilità dell’ente comunale che ha ritenuto, per motivi di vulnerabilità, in conseguenza della formazione di nuovi nuclei familiari (5) con 10 minori, di collocare i soggetti presso abitazioni private. Quindi il Ministero dell’Interno lo ha dichiarato concluso il 28 febbraio 2013 con la contestuale erogazione ai nuclei familiari di 800 euro per nuove destinazioni nazionali ed internazionali, e un ulteriore proroga soltanto per coloro che rientravano nella condizione di “soggetti vulnerabili”.
Dalla chiusura dei vari progetti (30 settembre 2015) ad oggi risultano presenti sul territorio bellese complessivamente 19 persone di cui 5 nuclei familiari e 9 minori.

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