In Basilicata anche i migranti sbarcati a Reggio Calabria
2 minuti per la letturaAd Atella, Avigliano, Lauria e Rionero in Vulture prende forma la convenzione firmata tra la Provincia di Potenza, l’Arci e la Fondazione Città per la Pace nell’ambito del programma nazionale «Sprar-Resettlement», finanziato dalle Nazioni unite e coordinato dal Dipartimento immigrazione della Presidenza del Consiglio dei ministri
POTENZA – Se da un lato le massime istituzioni snobbano i braccianti e ignorano il loro grido d’allarme lanciato a Venosa, quattro Comuni del Potentino – Atella, Avigliano, Lauria e Rionero in Vulture – ospiteranno famiglie di siriani, palestinesi ed eritrei, che hanno già attraversato i corridoi umanitari e ottenuto lo status di rifugiati o la protezione internazionale: è quanto previsto in una convenzione firmata oggi tra la Provincia di Potenza, l’Arci e la Fondazione Città per la Pace, nell’ambito del programma nazionale «Sprar-Resettlement», finanziato dalle Nazioni Unite e coordinato dal Dipartimento Immigrazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il programma – secondo quanto scritto in una nota – è finanziato con il «Fondo europeo Asilo, Immigrazione ed Integrazione» (Fami), e garantisce ai nuclei familiari (che hanno già ottenuto asilo o protezione all’estero e hanno ingresso legale in Italia) misure di tutela psico-sociale e legale, accompagnamento e assistenza all’accesso ai servizi sanitari ed educativi, formazione e riqualificazione professionale, finalizzati alla costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. I comuni ospiteranno un massimo di 50 beneficiari, garantendo l’accoglienza in abitazioni autonome all’interno dei centri storici, oltre a servizi sanitari, linguistici ed educativi. Ad Atella è già arrivato il primo nucleo familiare siriano, composto da otto persone di cui sei minori tra i 3 ed i 16 anni, che andranno ad integrare la popolazione scolastica locale.
«L’iniziativa, che ripropone un modello di accoglienza già sperimentato a favore di cittadini afgani che avevano aiutato il contingente italiano impegnato in missione di pace, ha come obiettivo – ha spiegato il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi – quello di favorire il radicamento e l’integrazione lavorativa sul nostro territorio delle famiglie accolte, per contrastate l’inarrestabile spopolamento della Basilicata ed in particolare delle aree interne della provincia, allo scopo di garantire il mantenimento della rete dei servizi pubblici essenziali: in primis sanità, trasporti e scuola». Con questa iniziativa «diamo il via – hanno aggiunto i presidenti della Fondazione Città per la Pace ed Arci, Valerio Giambersio e Ottorino Arbia – a una nuova frontiera dell’accoglienza che, oltre a mettere in campo il valore della solidarietà, punta a costruire una via d’uscita per lo spopolamento dei nostri piccoli centri e rappresenta una possibilità di lavoro per tante giovani professionalità lucane».
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