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POTENZA – A causare la morte di Pasquale Ruta potrebbe essere stato un colpo partito per sbaglio. Da una pistola di piccolo calibro. Dopo un incontro finito male.
E’ omicidio l’ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori della Compagnia di Melfi e del Reparto operativo di Potenza.
Ieri sera si è svolta l’autopsia sul corpo dell’uomo, 57enne di Rapolla con lontani precedenti penali, disposta dal pm Landi.
Intanto il mistero si infittisce e al vaglio degli inquirenti restano diverse circostanze poco chiare.
In primis c’è la ferita che ha provocato l’emoraggia fatale per Ruta. Una lesione nella parte alta della coscia sinistra che avrebbe reciso un grosso vaso sanguigno. Un “buco” sul davanti a detta di chi ha potuto esaminare la scena. A cui non corrisponderebbe alcun foro in uscita. Motivo per cui si pensa che a provocarlo possa essere stata un’arma di piccolo calibro. Tipo una pistola da borsetta.
Stando ai primi accertamenti effettuati la morte sarebbe sopraggiunta nel giro di qualche minuto. Ma colpisce che Ruta, anche avendo un cellulare con sè, non abbia cercato di chiamare aiuto.
Scartata l’ipotesi del gesto autolesionista, dal momento che non è stata trovata l’arma utilizzata per provocare la ferita, resta quindi in piedi quella dell’omicidio.
Non un agguato premeditato però, vista la particolarità del punto in cui Ruta è stato colpito. Piuttosto si propende per un incontro finito male, con qualcuno che gli investigatori stanno cercando di individuare in queste ore.
Un incontro a cui Ruta avrebbe deciso di recarsi spontaneamente. Col suo motorino. Malgrado di sera, e in un posto a dir poco fuori mano. Sulla strada che unisce Rionero e Filiano.
Gli investigatori non escludono nemmeno che possa essere stato lui a portare con sè l’arma, e che il colpo sia partito una volta estratta, durante una colluttazione. Poi il suo assassino l’avrebbe presa e portata con sè. Assieme al bossolo del proiettile appena esploso. Quando Ruta si stava ancora dissanguando, o era già spirato.
Aveva la morte addosso il 57enne. Già da tempo infatti gli era stata diagnosticata una terribile malattia che non gli lasciava possibilità di guarigione. Anzi il suo tempo sarebbe stato già scaduto da mesi, secondo le previsioni dei dottori.
La sua salma è stata già riconsegnata ai familiari per i funerali che sono previsti mercoledì.
l.amato@luedi.it
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