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2 minuti per la letturaPOTENZA – La truffa è sempre la stessa di base: si finge che un familiare sia in pericolo, abbia un grave problema e solo i soldi (o eventualmente i gioielli) possono evitare un peggioramento della situazione. E così avrebbe fatto anche Sebastiano Bove, 20 anni, residente nel Napoletano ma in trasferta nel capoluogo per raggirare anziani soli.
Vittima prescelta una donna potentina residente nel centro storico. E poiché le truffe vanno aggiornate, stavolta il ventenne invece che l’avvocato ha scelto di “travestirsi” da dipendente dell’Agenzia delle entrate. E così si è presentato alla signora, dicendole che i figlio rischiava il pignoramento di tutti i beni se lei non fosse intervenuta ad aiutarlo mettendo a disposizione dei soldi. Ma la signora di soldi ne aveva pochi, non a sufficienza evidentemente. E così “l’emissario dell’Agenzia delle entrate” si è dovuto “accontentare” dei suoi gioielli. Una scatola con tanti preziosi, per il valore di circa 70.000 euro. Sufficienti per aiutare il figlio, le ha detto il truffatore.
Solo che stavolta Sebastiano Bove non è stato così fortunato. La Polizia di Stato, infatti, lo ha arrestato perché «gravemente indiziato di essere l’autore di una truffa aggravata in danno di una persona anziana di Potenza». E’ ora agli arresti domiciliari.
Poco dopo la truffa, infatti, evidentemente la donna ha chiamato il figlio e si è resa conto di essere stata truffata. E’ scattata così l’immediata denuncia alla Polizia. E probabilmente anche grazie alla tempestività della denuncia, oltre che per l’aver offerto numerosi particolari sul truffatore, la donna ha potuto riavere ciò che le era stato portato via.
L’autore della truffa, infatti, è stato individuato a seguito di un’articolata attività di indagine svolta da personale della Squadra Mobile della Questura di Potenza, in meno di 36 ore grazie anche all’analisi dei filmati della videosorveglianza comunale e dei transiti dei veicoli nella zona del reato.
Gli investigatori dopo aver individuato il veicolo presumibilmente utilizzato dall’autore della truffa, hanno proceduto a un lungo pedinamento tra le province di Potenza e Avellino, conclusosi con una perquisizione. E durante la perquisizione è stata rinvenuta la scatola che conteneva i gioielli sottratti. E difficile sbagliarsi: sulla scatola il nome di una gioielleria di Potenza.
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