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POTENZA – Un uomo di 39 anni – l’operaio Fabio Tucciariello, tifoso della Vultur Rionero (Eccellenza lucana) – è morto oggi investito da un’auto sulla quale viaggiavano alcuni tifosi del Melfi (Eccellenza lucana), nei pressi della stazione di Vaglio di Basilicata (Potenza). La Polizia sta indagando per stabilire le circostanze che hanno che hanno portato all’incidente e alla morte del tifoso, probabilmente frutto della rivalità tra le due tifoserie. Nell’incidente è rimasta ferita almeno un’altra persona, ora ricoverata all’ospedale San Carlo di Potenza.
I tifosi della Vultur Rionero erano diretti a Brienza (Potenza), quelli del Melfi a Tolve (Potenza) per seguire le loro squadre. Secondo le prime notizie l’investimento mortale è avvenuto mentre i tifosi del Rionero erano fermi nei pressi della stazione ferroviaria di Vaglio di Basilicata per aspettare altri sostenitori vulturini.
All’arrivo dei tifosi del Melfi è avvenuto l’investimento, non si sa ancora se accidentale o voluto. La Polizia sta indagando per chiarire se tra le due tifoserie vi siano stati scontri già prima dell’investimento, in un’area di servizio della strada statale 658 Potenza-Melfi.

AGGIORNAMENTO 17:08
La Polizia ha rintracciato e fermato l’automobile, una Fiat Punto, che avrebbe investito i tifosi della Vultur Rionero, provocando oggi la morte di uno di essi e il ferimento grave di un altro, a Vaglio di Basilicata (Potenza). Secondo quanto si è appreso, gli occupanti dell’auto, tre giovani tifosi del Melfi, sono ora interrogati nella Questura di Potenza.

AGGIORNAMENTO 17:54
L’altro tifoso della Vultur Rionero rimasto gravemente ferito nell’investimento avvenuto oggi a Vaglio di Basilicata (Potenza) è stato trasportato dal 118 «Basilicata soccorso» all’ospedale San Carlo di Potenza. Secondo quanto si è appreso, è stato sottoposto a un intervento chirurgico a causa della gravità delle fratture riportate a un braccio, a un avambraccio e a una gamba. Gli operatori sanitari del 118 “Basilicata soccorso» hanno trasportato all’ospedale San Carlo di Potenza altri due feriti in «codice giallo». Secondo quanto si è appreso, sono stati dimessi poco dopo l’arrivo in ospedale e sono stati poi ascoltati dagli agenti della Questura di Potenza.

Dopo il tragico episodio, le partite del Melfi e della Vultur sono state sospese. In serie C, inoltre, a Catania i tifosi del Potenza, gemellati con la Vultur, hanno ritirato gli striscioni e poi hanno lasciato lo stadio.

LE REAZIONI
“Sono sconcertato, il mio primo pensiero va ai familiari del ragazzo deceduto. Aspettiamo che venga chiarita la dinamica dei fatti, di certo il calcio non può essere preso come pretesto per compiere atti di violenza, sia dentro che fuori gli stadi”. Così il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Gabriele Gravina commenta i fatti accaduti in Basilicata dove una persona è morta in seguito agli scontri fra i tifosi del Melfi e della Vultur Rionero in occasione di una partita del campionato dilettanti.

In relazione ai tragici fatti accaduti  oggi pomeriggio che hanno sconvolto l’intera comunità calcistica di Basilicata, il presidente del Comitato Regionale della Lnd Basilicata Piero Rinaldi  ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Rabbia ed angoscia sono i sentimenti che ho provato appena appresa la tragica notizia. È inaudito e incomprensibile che possano accadere fatti del genere. Si tratta di un episodio gravissimo che lascerà il segno nella storia del calcio regionale. Sono distrutto.  Esprimo, anche a nome del consiglio direttivo, profondo cordoglio alla famiglia del ragazzo deceduto. Doveva essere un pomeriggio di sport, di svago è diventato, purtroppo, un tragico giorno di lutto che non dimenticherò mai”. Anche il presidente nazionale della Lnd Cosimo Sibilia ha espresso profondo rammarico per l’accaduto ed il cordoglio alla famiglia del ragazzo deceduto. «Mentre attendiamo di conoscere gli sviluppi delle indagini, non posso che manifestare una grande amarezza per avvenimento così tragico. Un fatto che mi rattrista enormemente e che ha sconvolto l’intera comunità del calcio dilettantistico lucano e nazionale».

“Una domenica di sport e di festa è stata distrutta dalla follia di un gruppo di facinorosi”, ha commentato il governatore Vito Bardi. “Violenti che sotto il manto della tifoseria si lasciamo andare ad atti di violenza che sono delinquenziali. L’intera comunità Lucana condanna quando accaduto a Vaglio, perché è distinta e distante da questi comportamenti. Non si può morire una domenica per andare a vedere la squadra del cuore. Da sportivo, da tifoso, sono convinto che questi atteggiamenti siano lunari rispetto alla passione che muove milioni di italiani e di lucani. Questi delinquenti la dovranno pagare cara. Alle famiglie dei feriti e della vittima va la mia vicinanza”.

Il consigliere regionale Carlo Trerotola (Prospettive Lucane) nota come «negli ultimi giorni, nella nostra regione, si sono verificati inquietanti episodi di violenza, odio ed intolleranza, che minano le basi della convivenza civile ed alimentano un deleterio clima di tensione, insicurezza e paura»: il riferimento è alla «giovane ragazza di Potenza aggredita per ragioni ingiustificabili oltre che vergognose, legate ai suoi gusti sessuali. Non so se tutto ciò sia espressione di subculture che mostrano le difficoltà della nostra società di adeguarsi ad una moderna e civile interlocuzione, ma tali atti non possono rimanere impuniti o, peggio ancora, ignorati. Rispetto a queste aberranti azioni è insufficiente la mera solidarietà alle vittime ma occorre produrre atti concreti per impedire che la Basilicata finisca in un vortice di violenza e per costruire una realtà diversa e migliore improntata sul rispetto del prossimo e sul dialogo fra i cittadini ed i campanili. Lo sport non può essere coinvolto in una perversa spirale delinquenziale ma deve recuperare il suo sano spirito di aggregazione, divertimento e socializzazione, mentre l’orientamento sessuale di ciascuna persona deve rappresentare una libera scelta individuale. Chi crede di limitare o condizionare le opinioni e le scelte personali di ciascuno con atti di violenza mostra di non comprendere la civiltà, di non accettare la democrazia, di porsi fuori dal contesto civile di una società pronta ad isolare e punire gli autori di siffatti episodi», conclude Trerotola.

Arnaldo Lomuti, vicepresidente del gruppo parlamentare M5S al Senato, esprime «vicinanza ai familiari della vittima. Quella che doveva essere una domenica di festa – aggiunge – si è trasformata in un dramma. Non so a cosa possano servire le parole in questi casi (a trovarle) ma come comunità non possiamo che condannare quanto accaduto in maniera ferma e decisa. Siamo tutti tifosi di qualcosa, che sia un partito o movimento politico o che sia una squadra di calcio ma questi sono episodi che con lo sport non hanno nulla a che vedere. La violenza non deve mai essere valvola di sfogo in qualsivoglia contesto. Ognuno di noi, nel suo quotidiano, al lavoro, con gli amici, sull’autobus, può e deve fare la propria parte per contrastare questi fenomeni di violenza».

Il gruppo Ussi (Unione stampa sportiva italiana) della Basilicata «Augusto Viggiani», in una nota, ha sottolineto di aver appreso «con sgomento e dolore della grave lite, avvenuta in un’area di sosta tra tifosi delle squadre di Melfi e Vultur Rionero, che ha causato un morto e quattro feriti. Il fatto è ancora più grave se si considera che gli scontri si sono consumati lontano dai campi di calcio e molto prima dell’inizio delle partite». Per l’Ussi, «il calcio non può essere il pretesto per dare sfogo a tanta insensata violenza. Non si può perdere la vita in nome di una pseudo fede sportiva. Lo sport è confronto leale, non scontro. Pertanto, l’Ussi Basilicata nel formulare le più sentite condoglianze ai familiari della vittima, esprime la più ferma condanna verso simili episodi che sviliscono il valore più autentico dello sport».

«E’ una giornata di lutto per tutta la comunità del Vulture». Lo ha scritto su Facebook il sindaco di Melfi, Livio Valvano, riferendosi alla morte di un tifoso della Vultur Rionero, avvenuta a causa di un investimento a Vaglio di Basilicata. Valvano si è detto «profondamente addolorato per le notizie che mi giungono e che parlano di scontri tra tifoserie. Mi chiedo: tifoserie di cosa? Atti di violenza – ha aggiunto – e un giovane deceduto non parlano di sport. Un giovane lucano, del Vulture, ha perso la vita e un altro gravemente ferito sono per me fonte di grande dolore. Esprimo vicinanza alle famiglie incolpevoli per l’incommensurabile dolore che sopraggiunge. Ci facciamo del male da soli usando violenza tra noi, tra fratelli che avrebbero dovuto passare ore di svago, di gioia, in pace. E’ inaccettabile e intollerabile, non c’è giustificazione per chi – ha concluso il sindaco di Melfi – si è reso responsabile di questa tragedia».

“E’ una tragedia che lascia senza parole”. Così il primo cittadino di Rionero Luigi Di Toro, contattato dal Quotidiano del Sud. “E’ inimmaginabile che si arrivi a perdere vita per una partita. Purtroppo alcuni vivono lo sport in maniera diversa da come dovrebbe essere. Lo sport dovrebbe unire, essere un momento di fratellanza. Quanto accaduto ha distrutto noi, ma soprattutto una famiglia. Come comunità cercheremo di stare vicini alla famiglia. E’ veramente una tragedia”. Il primo cittadino di Tramutola, Francesco Carile, ha fatto sapere invece che in segno di lutto è stata rimandata l’inaugurazione dell’istituto professionale di Stato, sede distaccata dell’ Istituto di istruzione secondaria superiore “Petrucelli-Parisi” di Moliterno, prevista per domani.

“Ferma condanna per gli atti di violenza” anche dall’Unione degli Studenti-Melfi. “Il calcio è per alcuni una passione, per altri un semplice gioco ma gli atti di violenza sono inaccettabili”, aggiungono. “Apprendiamo con grande rammarico – scrive in una nota il coordinatore Antonio Simonetti – quello che oggi è successo tra le tifoserie della città di Melfi e della città di Rionero. È assurdo come un gioco che dovrebbe promuovere cooperazione tra le diverse persone, possa spingere addirittura all’uccisione e al grave ferimento di persone. Crediamo nei valori che i buoni tifosi del Melfi e del Rionero hanno dimostrato fino a questo momento e sentiamo di esprimere la nostra vicinanza alla famiglia del defunto e di condannare con fermezza l’atto di inaudita violenza verificatosi. Da studenti, promuoveremo ora e per sempre la cooperazione tra le città cosi come promuoveremo i valori della buona tifoseria democratica e del rispetto reciproco fra i tifosi. Lo sport deve essere valvola di sfogo democratico e di crescita per tutti, tali atti sono inammissibili”.

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Eugenio Furia

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