X
<
>

L'inaugurazione della Torre Guevara

Share
3 minuti per la lettura

Inaugurata a Potenza la Torre Guevara insieme allo spazio rimesso a nuovo. Si potrà conoscere l’area anche grazie alle nuove tecnologie e alla realtà aumentata


POTENZA – La Torre Guevara e la vasta area che la circonda sono state “restituite”, da ieri sera, alla comunità potentina: inaugurato il bene monumentale della Provincia di Potenza con una cerimonia che ha coinvolto molti cittadini.
L’evento era stato rinviato dal 18 luglio scorso per il rispetto dovuto alla memoria dei due vigili del fuoco Giuseppe Lasalata e Antonio Martino, morti il 17 luglio nelle campagne di Nova Siri mentre erano impegnati a mettere in sicurezza una famiglia dalle fiamme di un incendio.

GRANDE PARTECIPAZIONE ALL’INAUGURAZIONE DELLA TORRE GUEVARA A POTENZA

Alla manifestazione di ieri sera sono intervenuti il presidente della Provincia, Christian Giordano (che ha parlato di un «contenitore culturale e sociale» donato alla città), il sindaco di Potenza Vincenzo Telesca (che attende la “donazione” del bene da parte dell’ente provinciale al Municipio e ha annunciato un camminamento fra la torre e il parco di Montereale che valorizzerà l’intero centro storico) e il vero “papà” della Torre Guevara, il dirigente della Provincia Enrico Spera, che ha seguito il progetto e ne ha portato caparbiamente a buon fine i lavori.

Ora, al termine di via Pretoria, appare il “maschio” in tutto il suo splendore.
L’inaugurazione ha mescolato la narrazione della storia antica della città con le tecnologie più innovative. Una vera e propria cavalcata fra i secoli per ripercorrere le interessanti vicende del monumento.

LA STORIA DEL MONUMENTO E LA RIQUALIFICAZIONE

L’edificio originario era stato realizzato fra il nono e decimo secolo dopo Cristo, una classica torre di guardia.
Poi, nel 1621, la contessa Beatrice de Guevara donò il castello di famiglia ai frati Cappuccini di San Carlo. Si tenne la torre, che però cinque anni più tardi il figlio, Carlo di Loffredo, affidò ai monaci perché ne ricavassero edifici religiosi. La torre divenne ospedale nel 1810 grazie a un decreto del re di Napoli, Gioacchino Murat.

Del castello oggi resta solo la torre, che dopo il terremoto del 1980 è stata nascosta dal fabbricato della Ragioneria.
Nel maggio del 2022 la Provincia avviò i lavori per abbattere la scuola – oramai trasferitasi – e ridare visibilità al monumento.
La riqualificazione ha interessato una superficie di 3.000 metri quadri grazie a 1 milione e 200.000 euro dei fondi Iti aggiunti a 200.000 euro della Provincia.
Come hanno potuto scoprire ieri i tanti potentini accorsi sul posto, ora – con le attività della società Effenove – le ricerche storiche effettuate dagli esperti della Provincia sono diventate percorsi virtuali e avvincenti.
Grazie a una mappa interattiva, scaricabile gratuitamente come app sullo smartphone o sul tablet, con la quale il visitatore può ottenere una ricca serie di informazioni.

L’UTILIZZO DELLA REALTA’ AUMENTATA PER CONOSCERE LA TORRE GUEVARA

Con la realtà aumentata, inquadrando i vari angoli della zona, le proiezioni tridimensionali si sovrappongono ai manufatti reali e visibili, narrando mille anni di storia.
La virtual reality consente, sedendosi su una poltrona realizzata ad hoc e indossando il visore, di viaggiare in una “cronolfiera” (una mongolfiera che si muove nel tempo) e vedere la storia dipanarsi davanti ai suoi occhi in 6 minuti.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE