3 minuti per la lettura
Caso belvedere e intitolazioni a Potenza, contestati gli accostamenti a Peppino Impastato: «Non basta una radio libera», Libera e Centro Memoria Felicia e Peppino Impastato diffidano gli eredi Postiglione
IL patron di Radio Potenza Centrale, Bonaventura Postiglione, «sarà stato anche un protagonista delle stagioni delle radio libere e del “giornalismo’’ di strada del vox populi», ma nulla ha a che vedere con un martire della lotta ai clan come il siciliano Peppino Impastato. Inoltre celebrazioni e intitolazioni alla sua memoria come quella del belvedere di Montereale, dovrebbero avvenire «nella dinamica di un moto spontaneo e non di richieste più o meno imposte».
A dichiararlo, ieri in una nota congiunta, sono state Libera Basilicata e Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, che è l’associazione istituita a Cinisi, in provincia di Palermo, dai familiari del fondatore di Radio Aut. Per perpetuare il ricordo del suo sacrificio. Le ultime sigle a intervenire sul caso dell’intitolazione a Postiglione decisa dalla giunta comunale di Potenza dopo Rifondazione Comunista, Anpi, Arci, Usb, Potere al Popolo, Opposizione studentesca d’alternativa, Resistenza popolare e Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.
«Le parole sono importanti e, parimenti, lo sono i nomi, espressioni di storie, di impegni, di azioni di cui non solo siamo tutti tenuti a perpetrare la memoria, ma che dobbiamo rispettare senza l’uso e abuso di chi, spesso, si fa improprio portabandiera di istanze che non gli appartengono».
Questo l’incipit della nota congiunta che stigmatizza l’accostamento, «più volte ripetuto e straordinariamente fantasioso», tra Impastato e Postiglione. Accostamento reiterato un’ultima volta dal figlio dell’imprenditore radiofonico, nonché erede del gruppo editoriale di famiglia, Giuseppe Postiglione, in occasione del galà della prima edizione del “Premio internazionale Nino Postiglione”.
CASO BELVEDERE E INTITOLAZIONI A POTENZA: GLI ACCOSTAMENTI CON PEPPINO IMPASTATO
«Bonaventura Postiglione non è Peppino Impastato e non soltanto per l’opposta (non diversa, ma opposta) appartenenza politica». Così ancora Libera e Casa Memoria alludendo alla candidatura a governatore con Forza Nuova del primo e alla militanza in Democrazia proletaria del secondo.
«Non basta aver acceso le frequenze di una radio libera per accostarsi all’esempio di Peppino Impastato; non basta aver partecipato ad iniziative pubbliche sul tema organizzate a Cinisi». Così ancora le due associazioni, evidenziando il lascito morale di Impastato, e la distanza dal modo di stare al mondo degli eredi del pioniere radiofonico lucano.
«Lo ribadiamo, e non è un caso, a poche ore dal giorno in cui Peppino nacque, il 5 gennaio del 1948. Lo diciamo nei giorni in cui si celebra l’anniversario dell’entrata in vigore della nostra Costituzione, il 1 gennaio 1948, che tutela la libertà di espressione ma anche la sua responsabilità, garantendo al contempo il pluralismo informativo e il rispetto dei diritti fondamentali. Elementi che, non abbiamo timore di dirlo, non troviamo nel modo di agire della testata “Cronache lucane’’».
Libera e Casa della memoria parlano di un giornalismo che non si fa scrupoli ad «avviare la macchina del fango o, all’occorrenza, quella delle alte celebrazioni a senso unico», di cronisti e commentatori «non pervenuti dietro nomi palesemente inventati e identità affidate a pseudonimi».
«Poniamo attenzione a questo modus operandi che trova nel vestito della normalità imposta un alibi che non possiamo non evidenziare». Prosegue la nota congiunta. «Il giornalismo, ovunque e tanto più in Basilicata, è faro necessario per un rinascimento della coscienza collettiva e non deve mai essere né mano armata né turibolo».
TI potrebbe interessare
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA