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POTENZA – Il segretario del governatore Vito Bardi tra i “furbetti del vaccino” lucani, che durante i primi giorni della campagna di immunizzazione “aperta” sarebbero riusciti a infilarsi tra ultraottantenni, cittadini affetti da particolari fragilità, personale scolastico e delle forze dell’ordine.
Sono questi gli ingredienti dell’ultimo “caso” esploso tra gli uffici della presidenza della Regione Basilicata. Una vicenda imbarazzante che vede come protagonista, ancora una volta, il capo della segreteria di Bardi, Mario Araneo: un tempo figura onnipresente al fianco del presidente, ma sempre più defilata negli ultimi mesi. Specie dopo le notizie, pubblicate in anteprima dal Quotidiano del Sud, sul suo coinvolgimento nella maxi-inchiesta sulla mala politica lucana aperta dai pm di Potenza. Stessa inchiesta in cui risultano indagati, tra gli altri, anche gli assessori regionali Franco Cupparo (attività produttive) e Rocco Leone (sanità), il capogruppo azzurro in Consiglio regionale, Francesco Piro, gli ultimi due direttori generali dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo, Massimo Barresi e Giuseppe Spera, e il direttore generale uscente del Dipartimento salute di via Verrastro, Ernesto Esposito. Quindi il senatore Salvatore Margiotta (Pd), già sottosegretario ai Trasporti del governo Conte II, una pattuglia variegata di primi cittadini lucani e persino un alto magistrato come la procuratrice aggiunta di Palermo, Annamaria Piccozzi.
Il nome di Araneo sarebbe saltato fuori dalle autocertificazioni su cui nei mesi scorsi si sono già concentrate le attenzioni degli inquirenti potentini, e dello stesso Bardi, che ha annunciato la loro trasmissione agli ex colleghi della Guardia di finanza per «i dovuti controlli».
Il segretario del governatore, infatti, che compirà 53 anni a novembre, risulta aver ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer l’8 aprile. Vale a dire soltanto 2 giorni dopo l’avvio delle prenotazioni sulla piattaforma di Poste italiane, inizialmente riservate ai cittadini affetti da fragilità di tipo sanitario; e 3 giorni prima dell’apertura delle prenotazioni per i cittadini con più di 70 anni.
Basti pensare che il suo capo, Bardi, che di anni ne ha proprio 70, non avrebbe ricevuto la prima dose che agli inizi di maggio. E sempre agli inizi di maggio sono partite le prenotazioni per i cittadini con più di 50 anni, come lui, affluiti nei punti vaccinali nelle settimane successive.
Alla base della precedenza riconosciuta al segretario del governatore vi sarebbe, in particolare, un’autocertificazione a sua firma della qualità di «volontario del settore della Sanità», sbarrata in un modulo prestampato con l’indicazione di una serie di categorie ad accesso privilegiato al vaccino. Come «operatore sanitario», «forze di polizia», «convivente di soggetto ad alto rischio», e altre ancora.
Contattato dal Quotidiano del Sud Araneo non ha negato di aver ricevuto la prima dose di vaccino l’8 aprile e la seconda dose il 29 aprile. Anche questa in tempi record se si considera che 21 giorni sono il tempo minimo di distanza previsto tra le inoculazioni del preparato Pfizer, ma per ampliare la popolazione coperta con almeno la prima dose si è optato per estendere quanto più possibile il lasso di tempo tra le due.
A richiesta specifica sul tipo di volontariato nel settore della Sanità praticato, invece, il segretario del governatore non ha rilasciato dichiarazioni.
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