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POTENZA – Sono arrivati in Italia con solo quello che avevano addosso. La furia della guerra in Afganistan non gli ha permesso nemmeno di prendere il necessario dalle proprie case. Nella Casa di Accoglienza San Francesco e Santa Chiara presso il convento francescano di Santa Maria della città di Potenza dallo scorso venerdì è stata accolta una famiglia. Sono in 6.
Mirwais, il capofamiglia ha 41 anni, Mina, la moglie 35 e poi i figli della coppia: Zainab di 13, Maryam di 11, Bushra, 10 e Mudasir. Con il loro lavoro aiutavano il contingente italiana presente in Afganistan fino a qualche settimana fa. Mirwais è un chirurgo addominale mentre la moglie è insegnate di Geografia. L’escalation che ha portato nuovamente al potere i talebani gli ha fatto perdere tutto.
Per questo negli ultimi due giorni è iniziata a Potenza una corsa alla solidarietà. «Sono arrivati da noi soltanto con i vestiti che avevano addosso e un paio di buste – ci spiega Adriana responsabile del reparto femminile della Casa di Santa Chiara e San Francesco – Sono dovuti scappare dalla loro casa in fretta e furia. Ora sono qui e invitiamo tutti a un gesto concreto». In città è scattata la corsa alla solidarietà.
«Potenza ha risposto alla grande. In due giorni abbiamo raccolto 45 scatole di vestiario». Ma la solidarietà non si deve fermare. Servono cibo, prodotti per l’igiene e per la scuola. Chi volesse dare il proprio contributo può contattare la Fondazione Madre Teresa di Calcutta presso il convento della chiesa di Santa Maria del Sepolcro ai numeri 09714405 93 oppure 097146410.
Per chi volesse donare si può collegare al sito: www.imieibimbi.it e cliccando su “sostieni adesso” indicare “Casa don Tonino Bello. I primi beni materiali per la famiglia, ma la Fondazione Madre Teresa di Calcutta che gestisce le case di accoglienza invita tutti a un gesto concreto. La famiglia è arrivata a Potenza con un gruppo formato da 74 persone,. A Potenza sono stati accolti lo scorso venerdì dal personale delle strutture in cui alloggeranno poi trasferiti alle loro destinazioni. Dei 74 49 sono rimasti in provincia di Potenza e 25 in provincia di Matera. Il gruppo più numeroso formato da 29 persone è ad Acerenza, la famiglia di Mirwais a Potenza e altri due nuclei ad Abriola. In provincia di Matera le destinazioni sono state: Tricarico, Cirigliano, Irsina e Miglionico. Le sistemazioni attuali sono a carattere temporaneo.
Si attendono infatti i programmi di integrazione sociali che il governo nazionale sta improntando. L’obiettivo è permettere a queste famiglie di ricominciare una vita lontani dall’Afganistan. Nei prossimi giorni saranno avviate le procedure per la richiesta di asilo e il riconoscimento dello status di rifugiati. Ma ora è il tempo dell’accoglienza. Di allargare le braccia e donare una speranza a persone che hanno perso tutto e che la sola cosa rimasta è la speranza di poter ancora contare sull’uomo e suo suo volto solidale e accogliente.
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