Elisa Claps e il sottotetto della chiesa della Trinità a Potenza
2 minuti per la letturaPOTENZA – Da una parte arriva a quasi duemila firme la petizione online per chiedere che non si riapra al culto la chiesa della Trinità – nel cui sottotetto il 17 marzo 2010 fu ritrovato il corpo di Elisa Claps – se prima non si registrano parole di scusa e verità da parte dell’arcidiocesi. Dall’altra, le parole di plauso dell’Azione cattolica all’annuncio dell’arcivescovo di Potenza, Salvatore Ligorio (che ha sottolineato il riavvio dei lavori e la riapertura al culto della Trinità nel 2022).
Dicono su Change.org dal Comitato per Elisa: «Riaprire senza aver fatto luce sul silenzio durato per circa trent’anni, sulle possibili coperture, senza far luce sulla messa in scena del ritrovamento. Senza riconciliarsi con la famiglia e la comunità di Potenza, senza chiedere scusa, come farebbe un qualsiasi padre».
Nelle premesse della petizione c’è anche una citazione delle parole di Gildo Claps, fratello di Elisa: «Non si è mai raggiunta una verità giudiziaria né tantomeno una verità storica e su questo punto la Curia potentina, prima di parlare di riapertura al culto ha l’obbligo morale di fare chiarezza».
Il Comitato chiede dunque «un atto concreto ddella Curia: una restituzione della verità, una parola di scusa, senza la quale ci opporremo alla riapertura al culto della chiesa della Trinità».
Al momento di chiudere la pagina avevano firmato 1.884 persone. L’obiettivo è 2.500.
«L’Azione cattolica dell’arcidiocesi di Potenza, Muro Lucano, Marsico Nuovo – si legge nella nota di stampo opposto – saluta con favore e gratitudine la comunicazione dell’inizio dei lavori di restauro della chiesa della Trinità fatta dall’arcivescovo Salvatore Ligorio. L’edificio di culto, le cui origini risalgono al IX secolo, rappresenta per tutti un tesoro di storia, di arte e di pietà che la comunità civile e religiosa non può permettersi di lasciare nel degrado.
Un monumento di pregio assoluto che è bene restituire al culto e alla gente, non solo di Potenza, affinché ritorni ad essere luogo di preghiera, di formazione delle giovani generazioni e di dialogo fra gli uomini di buona volontà. Un dialogo che aiuti a riscoprire il valore e la sacralità della vita e il rispetto dovuto a ogni persona fatta a immagine e somiglianza di Dio. L’associazione, vicina con la preghiera alla famiglia Claps, non farà mancare il suo impegno concreto nel percorso di ricostruzione e riconciliazione della comunità cristiana che saprà custodire e rendere viva la memoria di Elisa».
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