2 minuti per la lettura
POTENZA – Materialmente il trentunenne Carmine Santarsiero e il ventiseienne Leonardo Selvaggi, entrambi di Potenza, hanno rapinato a mano armata l’agenzia di scommesse di viale Marconi dell’Eurobet, nella notte tra il 3 e il 4 agosto. Hanno agito dietro la regia del rumeno Ionut Luchian, che quella sala giochi abitualmente frequentava e quindi conosceva orari e movimenti di danaro.
Ma nell’azione criminosa, inusuale per una realtà come Potenza, hanno commesso una serie di errori, che hanno consentito alla Squadra Mobile del capoluogo, guidata da Marco Mastrangelo, di arrivare alla loro identificazione e al conseguente arresto in appena 45 giorni.
I particolari di un’investigazione rapida, che ha combinato i tradizionali metodi di indagine all’ausilio di videocamere di sorveglianza e testimonianze dirette, sono state raccontate in conferenza stampa dal Procuratore della Repubblica del capoluogo lucano, Francesco Curcio, e dallo stesso dirigente della Polizia che ha coordinato il lavoro della quarta sezione della Mobile, quella dei reati contro il patrimonio.
Dagli inquirenti sono emersi particolari assolutamente inusuali per l’organizzazione e l’esecuzione di una rapina.
Innanzitutto, Santarsiero (arrestato qualche giorno dopo la commissione del colpo che ha fruttato 12 mila euro, ma per il reato di maltrattamenti in famiglia) e Selvaggi hanno acquistato, solo poche ore prima del colpo, una pistola in un’armeria di Potenza. Un modello inoffensivo per il quale era necessaria l’esibizione di un documento di identità, del quale hanno fornito copia. Solo poco dopo i due hanno fatto ritorno nel negozio cambiando il modello dell’arma (una scacciacani simile nella forma a quella utilizzata dalle forze dell’ordine), assicurandosi della restituzione della copia del documento di identità.
Inoltre le immagini delle videocamere dell’attività commerciale hanno permesso di identificare uno dei due acquirenti da un tatuaggio sul braccio. All’esterno del locale con loro c’era Luchian, che materialmente ha fornito i soldi (180 euro) per l’acquisto della pistola. Nei giorni successivi al colpo, poi, uno dei due ha buttato nel bidone dell’immondizia sotto la propria abitazione gli abiti usati durante la rapina.
«Fin dai primi giorni, attraverso testimonianze, ma anche comparando immagini e fotogrammi, recandoci nell’armeria, siamo subito risaliti al Selvaggi. Il Santarsiero è stato nel frattempo arrestato per altri reati. Abbiamo proceduto a perquisizioni e ulteriori attività che ci hanno permesso di comprendere che la mente del gruppo, Luchian, stava architettando un’altra rapina presso un noto street food della città, che noi abbiamo messo sotto controllo in maniera preventiva», ha svelato Mastrangelo.
Ricordiamo che nella notte tra il 3 e il 4 agosto, in viale Marconi i due avevano fatto irruzione, pochi istanti prima della chiusura con la pistola in mano intimando al cassiere di consegnare tutti i soldi dell’incasso, che ammontavano a 12 mila euro. I due erano poi fuggiti a piedi.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA