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«Il 30 per cento dei potentini non paga la tassa sui rifiuti». Lo ha detto ieri l’assessore all’Ambiente Alessandro Galella nel corso del Consiglio Comunale. Una seduta in cui si è parlato di diverse questioni e che ha avuto in quella sui rifiuti e sull’Acta e soprattutto sulle criticità del servizio di raccolta, il suo punto più importante. Problemi che la consigliera Angela Blasi aveva sottolineato nel suo intervento estendo la riflessione alla gestione generale del servizio.
«C’è una mancanza – ha detto – di organizzazione dell’Acta. Bisogna chiedersi cosa il Comune fa per Acta e cosa Acta fa per questo Comune». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere di Basilicata Possibile Giuzio. Ma è nella risposta dell’assessore Galella che si coglie il “termometro” della situazione. Situazione in chiaroscuro (più tendente allo scuro) a partire dal cattivo conferimento dei rifiuti che nonostante gli interventi dell’amministrazione (in ultimo per esempio, i giorni di conferimento nell’area extraurbana). Galella non ha nascosto le criticità. «Anche per questo – ha detto – si sta pensando a un nuovo sistema di conferimento».
Ma adesso c’è questo e i problemi sono sotto gli occhi di tutti. In particolare nelle aree extraurbane. Proprio la scorsa settimana abbiamo parlato dello scempio in via Caira. «Su 72 postazioni, in una quindicina la situazione è critica» ha detto candidamente Galella non nascondendo le difficoltà anche a colpire chi si rende protagonista di tale scempio.
A cominciare dal sistema di videosorveglianza. «Il servizio è passato alla polizia locale – ha detto – e purtroppo la loro linea di ingresso non è adeguata alla trasmissione dei video provenienti dalla telecamere». In sostanza – ha detto – le immagini che arrivano, nella stragrande maggioranza dei casi non permettono la lettura delle targhe. «Inoltre – ha aggiunto – una volta individuato, c’è una vera e propria indagine da fare prima di procedere al verbale». Ma i problemi non si fermano qui. «In un anno la polizia locale fa in media circa 50 verbali – riprende – Il 10 per cento dei cittadini potentini non conferisce nel modo giusto i rifiuti. Il 10 per cento significa circa 6.700 abitanti. Considerando il numero di verbali che si fanno, ci vorrebbero 20 anni per colpire tutti».
Altro capitolo è la riscossione della tassa. Nel periodo di pandemia la percentuali di chi non paga è aumentata. Secondo Galella è il 30 per cento. «L’Acta – ha aggiunto – spende per il servizio 1.600.000 euro al mese. Di fronte a spese vive di più di 14.000.000 milioni all’anno, se il 30 per cento non paga è chiaro che per diversi mesi l’azienda va in sofferenza». Infine il capitolo delle isole ecologiche. Ne dovrebbero sorgere tre, una delle quali era già pronta. Ma un intoppo ne sta ritardando dell’apertura. E’ quella dell’ex autoparco comunale.
«Prima di aprirla – ha ripreso Galella – l’Acta si è accorto che un pilone del nodo complesso è stato costruito su una conduttura fognaria. Pertanto ci si è bloccati. Saranno fatti dei lavori per un importo di 25.000 euro per la costruzione di un nuovo attacco fognario». Le altre isole ecologiche dovrebbero sorgere una nei pressi del Ponte Nove Luci su un terreno del demanio militare e un’altra tra il Parco Baden Powell e via Di Giura. Intanto è notizia che oggi gli stipendi di luglio dei lavoratori dell’Acta dovrebbero essere pagati come ci ha confermato l’amministratore unico Camillo Naborre.
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