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L’Istituto comprensivo Federico II a Lagopesole

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AVIGLIANO (POTENZA) – È stato condannato a due anni di reclusione per concussione (con la sospensione condizionale della pena) l’ex preside dell’Istituto comprensivo Federico II di Svevia di contrada Lagopesole di Avigliano, Giovanni Zaccagnino. Lo ha deciso ieri il Tribunale di Potenza al termine del processo sulle presunte pressioni esercitate da Zaccagnino, da anni in pensione per raggiunti limiti d’età, su una dirigente e un’impiegata della sua scuola per raccogliere prove a suo discarico rispetto all’accusa di false dichiarazioni nell’ambito di una distinta inchiesta per presunti maltrattamenti commessi da alcuni insegnanti sui bambini delle classi elementari (già conclusa con un patteggiamento).

In particolare le testimonianze, per iscritto, di insegnanti e collaboratrici scolastiche sullo stato dei luoghi in cui sarebbero avvenuti i maltrattamenti in questione. Il collegio presieduto da Federico Sergi ha accolto solo in parte la richiesta di condanna avanzata dal pm Francesca Fresch (in servizio a Lagonegro ma in applicazione a Potenza), che aveva proposto 2 anni e 8 mesi di carcere. Zaccagnino, difeso dall’avvocato Leonardo Pace, è accusato di aver abusato dei suoi poteri di dirigente scolastico, minacciando «di avviare un procedimento disciplinare» nei confronti del direttore dei servizi generali e amministrativi e di un assistente amministrativo «se non si fossero prestate a verbalizzare le dichiarazioni di alcune insegnanti e collaboratrici scolastiche in ordine al procedimento penale in cui era indagato, distogliendo, quindi, le persone offese dalle attività istituzionali alle quali erano deputate per scopi privati e procurandosi un’indebita utilità».

I fatti risalgono al 2015 e inizialmente il pm aveva ipotizzato un’accusa nei confronti del preside di peculato, che è il reato del pubblico ufficiale che si appropria di un bene, considerando le ore di lavoro impiegate dalle due sottoposte alla stregua del denaro e i beni «altrui» previsti dalla norma. Ma quando il gup ha disposto il rinvio a giudizio di Zaccagnino il capo d’imputazione è stato cambiato in concussione che prevede anche pene maggiori: fino a dodici anni di reclusione. Il collegio del Tribunale ha condannato l’ex preside anche al risarcimento dei danni alle due dipendenti dell’Istituto, assistite dall’avvocato Antonio Murano, che si sono costituite come parti civili.

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