E’ di oltre la metà il numero degli alunni viaggiatori 14459 sui 28484 totali divisi in 9352 in provincia di Potenza e 5107 in quella di Matera
5 minuti per la letturaMATERA – Una difficoltà oggettiva a conciliare il 75 per cento di studenti delle superiori in presenza e il 50 per cento dei bus mette nelle condizioni quasi inevitabili di dover aumentare le corse ma il monitoraggio in atto all’interno delle prefetture tra i diversi attori permetterà di individuare le migliori soluzioni possibili. L’assessore alla mobilità del Comune di Matera Raffaele Tantone che sta seguendo la delicata questione spiega quali sono le sue priorità al “Quotidiano del Sud” dando due indicazioni sostanziali: «forse la soluzione più semplice che non richiederebbe un raddoppio degli autobus ma un aumento decisamente ridotto di corse è quello che vede dimezzare il numero degli studenti pendolari in presenza in modo da consentire alternativamente di occupare i posti nei bus.
L’aumento ci sarebbe ugualmente in termini numerici perchè bisogna considerare anche gli altri pendolari e viaggiatori ma in misura minore in termini anche di mezzi da utilizzare. Non vedo poi» ed è la seconda indicazione data da Tantone, «un problema tanto agli ingressi almeno a Matera. Credo che una regolamentazione puntuale dovrebbe avvenire soprattutto all’ultima con uno scaglionamento degli orari per evitare che si concentrino gli studenti in piazza Matteotti e magari attribuendo ad ognuno una ben precisa corsa di autobus da prendere dove avrà il proprio posto in modo da non rischiare che ci siano corse vuote e altre con potenzialmente troppe presenze». Un risiko evidentemente molto complicato da dover affrontare.
Come vi state muovendo per poter riprendere le scuole superiori a gennaio?
«Regione, scuole e enti locali si stanno confrontando in prefettura, ci sono diverse realtà nella provincia oltre a Matera che registrano un aumento conseguente di bus per trasportare gli studenti. Il primo problema è quello di coniugare i numeri degli studenti in presenza 75% con la capienza al 50% degli autobus. La Cotrab ha fatto già un’ipotesi di raddoppio degli autobus ma c’è un tema costi. Come si affrontano? Il Governo in uno dei decreti ristori ha trovato i primi 100 milioni in tutta Italia e pare che questo fondo arriverà a 400 milioni e c’è da pagare le corse extraurbane e poi anche gli aggravi, un raddoppio, dei costi urbani all’interno di Comuni a partire da Matera e Potenza. Perchè ci sono pendolari che vanno da una parte all’altra della città e si tratta di circa 10 corse».
L’ipotesi di un orario di ingresso scaglionato è perseguibile?
«La task force ha discusso di questo tema. Abbiamo notato che è una cosa adattabile meglio per le grandi città. Sulla tratta urbana noi ad esempio per corse di meno di 10 chilometri lo facciamo ma andare e tornare in comuni della provincia diventa complicato. Noi abbiamo chiesto indicazioni più chiare sugli orari di uscita perchè il vero problema non è all’arrivo ma all’uscita».
Perché fate questa valutazione?
«E’ semplice i 14 autobus con circa 500 ragazzi si fermano direttamente all’Industriale alla periferia della città e non entrano proprio in città. Gli altri scaricano i ragazzi davanti ai plessi. Il vero problema è il ritorno quando alle 2 abbiamo un esagerato congestionamento in piazza Matteotti».
Quali sono le alternative che state valutando?
«Il problema fondamentale è capire come ruotare i ragazzi in presenza. Questo determina il numero di autobus da utilizzare. C’è chi dice facciamo ruotare solo i pendolari metà in classe e metà a casa e abbiamo risolto. Altri dicono chiudiamo una scuola per quei giorni calcolando il 75 per cento in maniera lineare ma questo vuol dire avere sempre ragazzi in presenza in alcuni giorni e avere sempre i bus da dover garantire. E’ importante quindi ragionare sui dati, in base alla rotazione ci sono più o meno autobus da utilizzare. Per quanto riguarda Matera stavamo pensando di creare un piccolo terminal bus nell’area dell’Industriale con quasi 40 stalli senza opere pubbliche, poi l’idea era quella di far partire i ragazzi da piazza Matteotti e Lanera con le Fal e farli prendere gli autobus a Serra rifusa».
Sono due ipotesi alternative?
«No una parte dei ragazzi la prendiamo all’industriale senza entrare in città e un’altra parte con scuole più centrali dovrebbe fare treno prima e bus poi a Serra Rifusa ma c’è una questione di rapporto con le Fal rispetto alla modifica delle linee, ma non è facilissimo modificare le corse ferroviarie. E’ certo più semplice aggiungere un autobus. Avevamo anche trovato le risorse per recuperare soldi fermi in Regione tra quelli regionali e quelli che fanno riferimento alle navette. Per le quali riattiveremo ma non con quel numero di corse ma con due coppie in più coprendo gli orari che sono maggiormente necessari».
Ma il problema dei rientri scaglionati eventualmente non si lega a quello degli arrivi?
«Più che le uscite scaglionate c’è la necessità di utilizzare sempre gli stessi autobus perchè se aspettano quelli successivi ed allora diventa problematico. Questo è un problema che si crea soprattutto per quei Comuni dove ci sono giù ora più corse non dove ce ne è una sola».
Quanti pendolari contate complessivamente e quanti sono i bus?
«Oggi abbiamo circa 3500 pendolari tra studenti e una parte di lavoratori e abbiamo 65 corse dalla provincia con pullman che vanno praticamente quasi pieni considerando l’attuale dimezzamento della capienza».
Quindi il raddoppio diventerebbe inevitabile per le corse?
«Con questi numeri sì».
Ma c’è anche un’ipotesi di doppio turno?
«Al momento non sembra un’ipotesi semplice anche se se ne è parlato».
Avendo un dimezzamento degli studenti pendolari facendoli viaggiare al 50% non aumenterebbero neanche le corse?
«In parte perchè c’è comunque un tema dei pendolari non studenti e degli altri viaggiatori per cui è probabile che ci sarebbe comunque la necessità di un leggero aumento delle corse ma non di un raddoppio o quasi».
Ma ci sarebbero i mezzi da utilizzare o dovreste ricorrere ai bus turistici?
«Anche questa è un’ipotesi al vaglio, in caso di aumento delle corse che dovranno essere raddoppiate è possibile che servano anche bus turistici perché non ci sarebbero o potrebbero non esserci mezzi a sufficienza. In caso invece di un aumento più leggero dei mezzi potrebbe non essere necessario questo ausilio di bus».
Cosa teme in questo momento?
«Che noi ci arrovelliamo per trovare una soluzione con le indicazioni date, ci ritroviamo da qui al 7 gennaio una situazione diversa con la scuola chiusa o una riduzione della didattica in presenza al 50 per cento. Questo è il vero tema».
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