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POTENZA – C’è un buco di 85 milioni di euro nei conti della sanità della Basilicata. Quindi, per il capolista di Basilicata casa comune Angelo Chiorazzo, «la Regione è a un passo dal commissariamento». Mentre per il governatore uscente Vito Bardi, in corsa per una secondo mandato presidenziale, le coperture finanziarie sono state già approntate, e Chiorazzo dovrebbe spiegare, piuttosto, i suoi propri interessi imprenditoriali nella settore. Si è consumato così, nella giornata ieri, lo scontro più acceso dall’inizio della campagna per il voto di domenica e lunedì. A meno di 72 ore dallo scoccare del silenzio elettorale.
L’affondo sull’amministrazione uscente di centrodestra è arrivato a seguito dell’ultima seduta del tavolo di monitoraggio sui livelli essenziali di assistenza tra Ministero della sanità e Regione. Seduta che si è tenuta lunedì ed era passata sostanzialmente inosservata. Mentre per Chiorazzo avrebbe conclamato l’assenza di coperture per il disavanzo di 85 milioni di euro nei conti del sistema sanitario regionale. «Se è vero, e purtroppo è vero, siamo al primo passo di un iter che proseguirà con una diffida formale e che porterà di conseguenza al commissariamento della sanità lucana». Questo l’allarme suonato da Chiorazzo, che ha sottolineato che «farsi commissariare non è solo una questione di dignità: vuol dire che verrà qualcuno, indicato dal governo nazionale, a tagliare ospedali e servizi con una logica ragionieristica per far quadrare i conti e che non tiene presente esigenze e specificità dei territori». Di qui l’ennesimo appello al voto per Bacc e il suo candidato governatore Piero Marrese, che «si impegnerebbero già dalla settimana prossima a individuare le coperture necessarie a evitare il crollo definitivo della sanità della nostra regione».
Quasi immediata la replica di Bardi, che ha liquidato l’allarme di Chiorazzo come «la fantasia nascosta della sinistra lucana», «un disco rotto», e una «fake news». Il governatore uscente ha ricordato che già l’anno scorso era stato lanciato il medesimo allarme, poi rivelatosi infondato. Quindi ha spiegato che la giunta regionale ha già adottato una misura «per fronteggiare il disavanzo, esattamente come facemmo l’anno scorso». Infine ha lanciato un affondo sul «grande interesse» per la sanità lucana di Chiorazzo, fondatore della coop Auxilium, che da anni gestisce il servizio di assistenza domiciliare integrata per conto del servizio sanitario regionale. Bardi ha fatto riferimento anche alle notizie sull’ultimo contenzioso apertosi tra la stessa Auxilium e la Regione. «C’è chi ha lucrato e vuole continuare a lucrare sempre di più sulla sanità lucana – ha proseguito il governatore uscente – e chi invece, come noi, ha un unico interesse: la Basilicata. Vogliamo una sanità che funzioni e dia risposte ai cittadini. Non abbiamo altri interessi e non abbiamo conflitti di interessi, a differenza di altri, come ha ammesso qualche settimana, con grande onestà intellettuale, fa lo stesso leader M5s, Giuseppe Conte».
Lo scontro tra il ri-candidato governatore del centrodestra e il quasi-candidato di Pd e alleato è proseguito anche dopo questo iniziale scambio di battute. A stretto giro, infatti, è arrivata la contro-replica di Chiorazzo, che ha accusato Bardi di dire «il falso», ha diffuso la delibera di giunta in cui verrebbero individuate coperture soltanto per 35 degli 85 milioni di disavanzo, e ha sfidato il suo contendente a pubblicare il verbale della riunione di lunedì del tavolo di monitoraggio sui Livelli essenziali di assistenza. «Bardi prova a buttarla in polemica e distrarre dai fatti che, però, sono ostinati». Queste le parole dell’esponente di Basilicata casa comune, per cui il governo avrebbe ravvisato dei profili di illegittimità anche per la soluzione proposta dalla giunta regionale a copertura parziale del buco nei conti della sanità lucana. Governo, che sarebbe «intenzionato a inviare un commissario ad acta in Basilicata». «Bisogna trovare questi fondi entro il 30 aprile per evitare il commissariamento». Ha concluso Chiorazzo.
In serata è stata diffusa anche una contro-contro replica a difesa dell’amministrazione uscente a nome di “Orgoglio Lucano”, che è il nome della lista di aspiranti consiglieri regionali espressione diretta del governatore. «Il presidente Bardi ha puntualmente risposto alla fake news di Chiorazzo, così come già fatto un anno fa. E abbiamo visto come è andata a finire un anno fa». Si legge nella nota diffusa dai bardiani. «Adesso Chiorazzo si autonomina portavoce del governo, insomma non è credibile. Notiamo invece che Chiorazzo non ha risposto a Bardi sui conflitti di interesse che lui ha sulla sanità lucana». «Chiorazzo – conclude Orgoglio lucano – rinunci ai suoi appalti milionari con la sanità lucana, se vuole essere credibile quando parla della sanità lucana».
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