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Vito Bardi

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POTENZA – Sono Episcopia, Francavilla in Sinni, Teana e Tursi i comuni per cui il governatore Vito Bardi ha disposto 7 giorni di restrizioni da zona rossa, a partire da questa mattina.
Il verdetto è arrivato ieri in serata e raccoglie le indicazioni dell’unità di crisi anti virus della Regione, sulla base del sistema di monitoraggio della situazione epidemiologica sul territorio approntato nei giorni scorsi. Sistema basato su una serie di indicatori, via via aggiornati, come: la «percentuale di casi positivi per covid 19 ogni 100.000 abitanti, settimanale per comune»; la «percentuale di casi positivi per covid 19 sui casi testati, settimanale per comune»; ed altri «elaborati sui casi positivi per covid 19 segnalati sulla piattaforma regionale nella settimana precedente a quella della rilevazione».

Francavilla è l’unico dei 4 comuni – zona rossa che era stato già sottoposto al livello di restrizioni massime per decisione del governatore Bardi nella settimana che si è appena conclusa, assieme a Latronico, Senise e Montescaglioso. Per questi ultimi tre comuni, però, la scorsa mezzanotte è scaduta l’ordinanza che imponeva la stretta. Da questa mattina, quindi, su tutto il loro territorio andranno rispettate le regole più blande della zona arancione. Vale a dire le stesse in vigore nel resto della regione.

“Graziati”, invece, gli altri 3 comuni che la scorsa settimana risultavano «sotto stretta osservazione» assieme a Tursi. Ovvero Grottole, Stigliano, Moliterno e Rionero in Vulture .
Le regole anti contagio della zona rossa impongono, tra l’altro, la chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali, il divieto di spostamenti anche all’interno del proprio comune di residenza senza comprovati e giustificati motivi, e l’obbligo di svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione.

In zona arancione, invece, gli spostamenti sono vietati soltanto da un comune a un altro, e tutti i negozi possono restare regolarmente aperti.
Sia nella zona rossa che nella zona arancione bar e ristoranti possono effettuare soltanto servizio da asporto.
Le violazioni delle prescrizioni sono punite con sanzioni da 400 a 1.000 euro, a cui si aggiungerà, per le imprese, la sospensione dell’attività tra i 5 e i 30 giorni.

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