Il dg Barresi seguito dal governatore Bardi e dall'assessore Leone
4 minuti per la letturaPOTENZA – La Regione «dispone la sospensione» dell’«attività di programmazione ed organizzazione» delle Aziende sanitarie lucane, dato che è in preparazione a una legge di riordino complessive del sistema? Allora la temuta presentazione del nuovo atto aziendale del San Carlo, che dovrebbe prevedere l’accorpamento di diversi reparti e primariati, può essere rinviata da oggi alla prossima settimana. Così a via Verrastro potranno dimostrare una volta per tutte se fanno sul serio, o cercano soltanto di prendere tempo
E’ un nuovo guanto di sfida quello lanciato dal dg dell’azienda ospedaliera regionale Massimo Barresi, all’assessore regionale Rocco Leone e al capo del dipartimento salute, Ernesto Esposito. Senza dimenticare il governatore Vito Bardi, che è chi ha voluto Esposito ai vertici della sanità lucana, e i suoi detrattori all’interno della maggioranza.
Barresi ha replicato così alla comunicazione con cui il capo dipartimento, martedì mattina, aveva reagito alle anticipazioni pubblicate dal Quotidiano del Sud sul contenuto del nuovo atto aziendale. Un documento atteso dal 2017, quando agli ospedali di Potenza e Pescopagano sono stati accorpati i presidi periferici di Lagonegro, Villa d’Agri e Melfi, che rischia di scatenare contro la Regione le proteste di primari, operatori e quanti altri girano attorno ai reparti dove si dovrebbe intervenire.
Lo schema predisposto da Barresi, con l’apporto più o meno clandestino dei suoi referenti all’interno della stessa maggioranza regionale, infatti, prevedrebbe la creazione di coppie di unità operative complesse, coi rispettivi primari, tra la struttura ospedaliera centrale di Potenza e i presidi periferici. Con l’eliminazione dei vari doppioni presenti, e alcune significative eccezioni improntate a criteri di varia natura. Criteri ad alto rischio di condizionamento politico che sarebbero stati ricorrenti anche nell’assegnazione della sede di questi primariati periferici.
Nella lettera inviata ieri ai membri del collegio di direzione del San Carlo, il dg parla in maniera generica della sospensione della seduta prevista per oggi. Quindi si rinvia la trattazione del medesimo ordine del giorno, “presentazione atto aziendale”, a una nuova seduta convocata per il 18.
L’impressione, insomma, è quella di un vero e proprio ultimatum che rischia di far salire progressivamente la pressione sul dipartimento Salute, almeno fino a quando non accetteranno di tornare a sedersi col discusso dg, e l’atteso riordino della sanità lucana. Lo stesso che nelle scorse settimane era stato presentato come l’arma definitiva per arrivare al commissariamento di San Carlo e Asp. Un modo per risolvere, a ben vedere, soprattutto il contratto con Barresi, scelto nel 2018 dall’ex governatrice ff Flavia Franconi a legislatura praticamente scaduta, e scontratosi più di recente con Leone ed Esposito sulla gestione dell’emergenza covid.
Non è un caso, d’altronde, che nelle scorse settimane Bardi e i suoi avrebbero già deciso di spacchettare il piano sanitario vero e proprio, annunciato dall’attuale amministrazione regionale praticamente dal giorno dell’insediamento, dal riordino delle aziende, che dovrebbe far nascere al più tardi a settembre un’unica azienda sanitaria territoriale regionale, in luogo delle due attuali (Potenza e Matera), e un’unica azienda ospedaliera regionale, in cui i presidi dell’attuale azienda San Carlo verrebbero affiancati dal Madonna delle Grazie di Matera e dall’ospedale di Policoro.
A questo si aggiunga la possibilità, che sarebbe stata già prospettata da Barresi ad alcuni dei suoi collaboratori, di considerare l’approvazione di un nuovo atto aziendale come condizione insuperabile per effettuare le nuove assunzioni di cui l’azienda ospedaliera regionale avrebbe bisogno. Anche per garantire la piena ripartenza delle sue attività ordinarie dopo il blocco di visite e ricoveri “non salvavita” per l’emergenza covid, che ha portato ad accumularsi qualcosa come 60mila prestazioni arretrate da smaltire prima di riuscire ad andare incontro alle esigenze di quanti si sono visti prescrivere cure specialistiche di vario tipo dagli inizi di marzo in poi.
La mossa di Barresi è solo l’ultima nota stonata nella conduzione di una vicenda, quella che ruota attorno ai destini del San Carlo e della sanità lucana, che nelle scorse settimana aveva già messo in luce le tensioni all’interno della maggioranza. Con la spaccatura in giunta regionale al momento del voto su una delibera in cui si dava mandato all’ufficio legale dell’ente di “ammorbidire” la difesa della legittimità dell’incarico del dg dal ricorso per il suo annullamento che verrà discusso il 10 luglio al Tar.
Subito dopo a sostegno dell’assessore dissidente, la leghista Donatella Merra, si erano schierati in 4 guidati da un altro leghista, Massimo Zullino, seguito da Vincenzo Baldassarre (Idea), Piergiorgio Quarto (Bp) e Giovanni Vizziello (FdI). Aprendo di fatto una crisi nella maggioranza chiusa soltanto dopo una verifica tra le sue varie anime.
In ultimo, poi, è arrivato l’ammutinamento dell’ufficio legale dell’ente, che rispetto all’indicazione della giunta di «rimettersi alla decisione del collegio giudicante», nell’ultima memoria depositata in Tribunale, ha ribadito la richiesta di una pronuncia di inammissibilità del ricorso in questione, e di infondatezza nel merito.
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