Roberto Speranza e Angelo Chiorazzo
4 minuti per la letturaSperanza incorona Chiorazzo come presidente della Regione e apre a un patto con Pittella. Il Pd si intesta la scelta del re delle coop bianche e si prepara a sottoporla a M5s e agli altri partiti della possibile coalizione
POTENZA – Il re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo, è il candidato governatore del Partito democratico, che nei prossimi giorni lavorerà per cucirgli attorno un’alleanza in grado di contendere al centrodestra la Regione Basilicata. Mettendo assieme i 5 stelle, certo, ma anche i renziani di Italia viva, e i calendiani di Azione. Senza preclusioni nemmeno rispetto alla ricandidatura per un posto in Consiglio regionale dell’ex governatore Marcello Pittella.
E’ questa la linea emersa, ieri, dalla nuova direzione regionale dei democratici, convocata per una prima, accesa discussione dopo il lancio della candidatura di Chiorazzo da parte del laicato cattolico raccolto nell’associazione “Basilicata casa comune”.
A imprimere la spinta decisiva per posizionare il Pd affianco all’imprenditore di Senise è stato, a sorpresa, l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza.
Il deputato lucano, ma eletto in Toscana, è arrivato a Potenza di persona tornando a farsi sentire nella “sua” Basilicata 5 anni dopo le concitate discussioni al Park Hotel di Potenza, che portarono al ritiro della candidatura a un secondo mandato di Pittella, e alla designazione – sfortunata – di Carlo Trerotola.
Una legislatura regionale dopo, d’altronde, anche l’ambientazione scelta per la direzione, il Seminario minore di Potenza, aveva reso in qualche modo evidente, già in partenza, il cambio di prospettiva. Col passaggio di consegne a favore di quel pezzo della chiesa lucana, che nei mesi scorsi ha messo in discussione la rappresentatività del Pd di Elly Schlein e del centrosinistra lucano tradizionale, rivendicando un protagonismo diretto nella vicenda politica.
A marcare le distanze dalla linea “chiorazziana” è stato, come annunciato, il solo Salvatore Margiotta, che ha parlato, senza mezzi termini, di una candidatura nata un anno fa dall’accordo tra lo stesso Chiorazzo, fondatore della coop Auxilium, e il patron del Potenza Calcio Donato Macchia, anche noto come editore della Nuova del Sud e imprenditore molto attivo nel settore delle energie rinnovabili. Un accordo, il loro, che sarebbe stato benedetto fin da subito da un pezzo importante del gruppo dirigente del Pd.
L’ex senatore ha liquidato anche l’iniziativa del laicato cattolico come una «ben congegnata finzione» per costruire i presupposti per la candidatura dell’imprenditore di Senise, e ha parlato di “metodo Boffo” a proposito delle critiche piovutegli addosso dalla Nuova del Sud non appena sono emerse le sue riserve sulla candidatura di Chiorazzo.
Ma anche espresso una serie di perplessità sul reale portato di consensi di una figura come quella del re delle coop rispetto alla candidatura, alternativa, di una donna alla presidenza della Regione. Quindi ha liquidato la scelta in via di compimento come «una scorciatoia» rispetto alla ricerca di un profilo migliore e ha messo in guardia rispetto alla reazione dei promessi alleati del Movimento 5 stelle.
Di un’occasione per riaprire la partita, invece, hanno insistito, più di tutti, sia Speranza, che il deputato Enzo Amendola, evidenziando l’esigenza che il Pd si faccia «strumento della costruzione di un’alleanza e della valorizzazione di un movimento – quello del laicato cattolico – che può costruire un consenso più alto».
Speranza ha sottolineato anche l’importanza di recuperare alla causa di Chiorazzo e del suo centrosinistra l’ex governatore Marcello Pittella e il fratello, nonché sindaco di Lauria, Gianni. Quanto alle critiche arrivate da più parti all’ipotesi di una candidatura del re delle coop, l’ex ministro ha evidenziato l’esigenza che la politica se ne faccia carico provando a coglierne il senso in positivo. A partire da una «riflessione sull’editoria in questa regione».
Al termine di circa una ventina di interventi di vari esponenti della direzione, tra i quali una sola donna, quindi, è toccato al segretario regionale del Pd, Giovanni Lettieri, tirare le somme e assumere l’incarico di convocare nei prossimi giorni i 5 stelle e gli altri partiti di un possibile fronte anti centrodestra per provare a costruire un accordo più ampio attorno all’imprenditore di Senise. Con un solo «veto» dichiarato ai «trasformismi» nelle liste. Un messaggio apparentemente rivolto soprattutto agli ex del Partito democratico transitati in altre formazioni.
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