La regione Basilicata
3 minuti per la letturaRegione Basilicata l’ira dei dirigenti, dura nota della Direr su tre nomine del dg Bortolan: «Basta con le assunzioni dirette»
POTENZA – «Garantire che sia rispettato il Piano dei fabbisogni di personale, che i concorsi siano non solo annunciati ma svolti, che il personale interno abbia veramente una chance di vincere un posto da dirigente nella propria amministrazione o almeno di confidare in uno scorrimento di graduatorie futuro, senza che quel posto gli venga “soffiato” prima ancora del tempo».
A chiedere alla Regione Basilicata che «le regole siano davvero uguali per tutti» è la Direr (la Federazione dei dirigenti e dei quadri direttivi delle regioni) di Basilicata in una nota a firma del segretario regionale Raffaele Beccasio, inviata al dirigente generale Salute e le politiche della persona e, per conoscenza, anche al presidente Bardi. Tema delle rimostranze, e delle accuse, «la procedura di assunzione di tre dirigenti» che sarebbe in atto.
REGIONE BASILICATA, L’IRA DEI DIRIGENTI SULLE NUOVE NOMINE
«Circola voce – scrive la Direr Basilicata – di una richiesta del direttore generale della Direzione sanità della Regione, Francesco Bortolan, all’Ufficio Risorse umane di attivare la procedura di assunzione di tre dirigenti provenienti dalle Aziende sanitarie lucane con tanto di indicazione dei nominativi degli stessi e degli Uffici, dei quali assegnare la responsabilità. Se questa voce rispondesse al vero, ci troveremmo di fronte ad un fatto gravissimo. Inimmaginabile».
La segreteria della Direr lucana rimarca che, questa procedura, sarebbe «in barba alle aspirazioni sia di coloro che attendono di poter rientrare nella loro terra dopo aver vinto concorsi fuori, sia dei tanti funzionari che hanno deciso di partecipare al concorso da dirigente indetto mesi fa. Si consumerebbe l’assunzione diretta di tre dirigenti, con tanto di percorso costruito ad arte per raggiungere lo scopo prefissato».
«Non può sfuggire infatti – prosegue Beccasio – che sia di circa un mese fa la fantasiosa procedura di “mobilità” di dirigente interno spostato, per accordo tra dirigenti generali, tra cui lo stesso Bortolan, dalla direzione Politiche della persona a quella per lo Sviluppo economico, senza alcun interpello interno e senza neppure sentire l’interessato – fatta salva la motivazione comunicata incidentalmente solo ex post -, spostato praticamente d’ufficio per fare “spazio”».
CONTESTATO L’OPERATO DEL DG BORTOLAN
«E nemmeno sfugge che, dopo le proteste sindacali e l’invito all’annullamento in autotutela rimasto puntualmente inascoltato, si sia ridata una mano di vernice attivando una procedura di interpello ai dirigenti interni, per occupare le nuove cinque postazioni dirigenziali volute sempre da Bortolan per la medesima Direzione. Una sorta di mea culpa in cui si è tentato, anche se maldestramente, di riportare tutto nell’alveo dell’ormai dimenticata legalità, per scordarsene, se la notizia fosse vera, un istante dopo».
«L’ingegnere Bortolan – conclude la nota -, con il suo agire, avvalorerebbe quanto da sempre sosteniamo sul tema del ricorso ai dirigenti esterni come lui, ossia che tale ricorso deve avvenire soltanto per acquisire competenze che nell’Amministrazione non ci sono e, soprattutto, assicurandosi che chi entra le possieda per davvero. Il nostro Ente non ha evidentemente bisogno di chi soltanto immagina si possano realizzare vicende così grossolane. Vogliamo essere certi di ciò che ci è stato riferito e, pertanto, chiediamo copia della nota dell’ingegnere Bortolan».
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