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Il consiglio regionale lucano

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Dopo il terremoto legato all’inchiesta Malapolitica lucana, il Consiglio regionale lucano si conta in cerca di nuovi equilibri

POTENZA – Toccherà alla minoranza garantire il numero legale alla prossima seduta del Consiglio regionale. Sempre che intenda partecipare alla discussione sulle interrogazioni alla giunta accumulatesi negli ultimi mesi, che per una volta dovrebbero esaurire l’intero ordine del giorno.

E’ questo l’espediente emerso, ieri, dai conciliaboli della maggioranza ancora alle prese con l’impedimento giudiziario di due dei suoi consiglieri, il forzista Francesco Piro e il meloniano Rocco Leone.

IL 22 NOVEMBRE IL CONSIGLIO REGIONALE LUCANO SI CONTA

La convocazione del parlamentino lucano martedì prossimo, 22 novembre, per una seduta interamente dedicata all’attività ispettiva, che di solito è prerogativa delle opposizioni, è arrivata ieri mattina. All’indomani della conferenza stampa con cui gli ex dissidenti leghisti, Giovanni Vizziello e Massimo Zullino, hanno ufficializzato la loro uscita dal Carroccio e dalla maggioranza in generale, esortando il governatore Vito Bardi alle dimissioni.

Con soli 9 voti residui a disposizione su 21, quindi, è evidente che già martedì non potranno essere il governatore e i suoi fedelissimi a garantire le 11 presenze in aula necessarie per evitare lo scioglimento della seduta per mancanza del numero legale. Di qui il ramoscello d’ulivo offerto alla minoranza con un’ordine del giorno incentrato sulle loro interrogazioni. Nella speranza che di qui a qualche giorno si definisca la vicenda giudiziaria che coinvolge Leone e Piro, e poi si possa proseguire a sciogliere gli altri nodi politici irrisolti.

NON SOLO CONSIGLIO, IN BALLO ANCHE IL RIMPASTO IN GIUNTA

Da ricomporre, infatti, c’è anche la giunta regionale, dopo le dimissioni, sempre in seguito all’esplosione dell’inchiesta sulla “mala politica lucana”, dell’assessore all’Agricoltura, Franco Cupparo.

A prendere il suo posto, stando alle ipotesi più accreditate, dovrebbe essere un altro forzista, come Enzo Acito, già per due anni in Consiglio regionale in sostituzione di Leone, nominato in giunta come assessore alla Sanità.
Da capire, però, resta anche il destino dei due assessori leghisti, Francesco Fanelli e Donatella Merra, dal momento che la rappresentanza del Carroccio si è ridotta da 5 a 3 consiglieri, e un leghista, Carmine Cicala, presiede anche il Consiglio regionale. Una situazione alquanto scivolosa se si considera che con 3 consiglieri Fratelli d’Italia ha dovuto faticare per avere due assessori ma è rimasta fuori dall’ufficio di presidenza del parlamentino lucano.

A spingere per la conferma di Merra in giunta, paradossalmente, c’è la sua storica vicinanza politica agli ex dissidenti leghisti, Vizziello e Zullino, che nel caso di un suo ritorno in aula come semplice consigliere potrebbe voler dire un altro voto perso per la maggioranza di Bardi. D’altro canto, a nessuno sfugge che Fanelli sia stato il recordman delle preferenze tra i consiglieri regionali di maggioranza eletti nel 2019, e anche per questo abbia ottenuto il titolo di vicegovernatore. Sicché una sua destituzione sarebbe a dir poco eclatante.

Una conferma di entrambi gli assessori leghisti, insomma, potrebbe essere vista come un affronto mica da poco per i due consiglieri “indipendenti” Vincenzo Baldassarre (Idea) e Dina Sileo (Gruppo Misto). Anche se nei prossimi giorni, proprio per curare ferire di questo tipo, potrebbe risultare provvidenziale il rinnovo delle presidenze di commissione in Consiglio.

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Francesco Ridolfi

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