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Il governatore Vito Bardi

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La maggioranza che sostiene Vito Bardi alla Regione Basilicata, dopo il terremoto di Malapolitica Lucana, è appesa ad un voto

POTENZA – Restano 10 i consiglieri regionali necessari per la surroga dei due membri del parlamentino lucano dimessisi in seguito al terremoto giudiziario scatenato dalla procura di Potenza. Ma una volta avvenuta torneranno 11, e senza il rientro in aula di Rocco Leone, tuttora sottoposto al divieto di dimora nel capoluogo, il governatore Vito Bardi resterà ancora senza una maggioranza in grado di assicurare il buon andamento dei lavori consiliari.
C’è anche questo tra gli effetti della decisione con cui mercoledì sera il Tribunale del riesame ha annullato le misure cautelari in essere nei confronti di tre tre persone. Incluso uno di dei due consiglieri dimissionari, l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Franco Cupparo (Fi).

Caduto il divieto di dimora a Potenza, infatti, è venuta meno anche la sospensione di Cupparo dall’incarico elettivo scattata per effetto della Legge Severino. La stessa Legge Severino che in casi come questo, quando viene sospeso dall’incarico il componente di un organo collegiale qual è il consiglio regionale, prevede che lo stesso componente non venga computato per il calcolo del numero minimo dei presenti necessario alla validità della seduta, il cosiddetto numero legale. Come pure per il calcolo della maggioranza richiesta per l’approvazione dei provvedimenti esaminati.

Nel caso del parlamentino lucano, in particolare, l’effetto dell’inchiesta sulla “mala politica lucana” era stata la sospensione dall’incarico di ben tre consiglieri: Cupparo, l’altro consigliere dimissionario, che è l’ormai ex capogruppo di Forza Italia, Francesco Piro, tuttora agli arresti domiciliari, e il meloniano Leone. Pertanto il numero dei componenti “effettivi” dell’Assise si era ridotto da 21, 20 consiglieri più il presidente della giunta, a 18.
Di questi 18 ne sarebbero serviti 10 per raggiungere il numero legale e assicurare la validità dei provvedimenti adottati. A partire proprio dalla surroga dei dimissionari con i più votati tra i non eletti nella loro lista di appartenenza, che è quella di Forza Italia. Quindi il potentino Gerardo Bellettieri, già in Consiglio dal 2019 come sostituto di Cupparo, chiamato da Bardi, a sedersi tra i banchi della giunta regionale, e il melfitano Antonino Capuano, attuale presidente della Fondazione ambiente ricerca Basilicata (Farbas), che dovrebbe ottenere il seggio grazie alla rinuncia allo stesso di Gabriella Megale, attuale amministratore unico della finanziaria regionale, Sviluppo Basilicata spa.

Venerdì scorso il pallottoliere del governatore si è fermato a 7, data l’assenza – giustificata – di Dina Silo, e l’abbandono dell’aula dei 7 consiglieri d’opposizione e dei due “dissidenti” leghisti Massimo Zullino e Giovanni Vizziello, che dalle parti della presidenza della giunta ormai vengono considerati un corpo estraneo alla maggioranza.

Di qui la ricerca – riuscita- di un “aggancio” con i renziani, Luca Braia e Mario Polese, che garantirebbero a Bardi e ai suoi di raggiungere il numero legale e votare la surroga di Cupparo e Piro. Sempre che nel frattempo, in considerazione degli ultimi risvolti della vicenda giudiziaria, non ritirino le dimissioni, come è loro prerogativa fino al subentro dei sostituti.
Proprio Cupparo, d’altronde, aveva già annunciato pubblicamente due volte le dimissioni, salvo poi tornare sui suoi passi.

Come andrà a finire si capirà venerdì prossimo, quando è stata fissata ufficialmente la prossima seduta del parlamentino lucano. A surroga avvenuta, ad ogni modo, il numero dei consiglieri effettivi salirebbe a 20, riportando il numero legale a 11, che è la sua soglia “standard”. Per questo il governatore dovrà sperare che il gip rimuova il divieto di dimora, e con questo la sospensione dall’incarico di Leone. In caso contrario dovrà tornare a cercare “stampelle” tra i partiti d’opposizione o l’“altra” maggioranza di Zullino e Vizziello. Anche per l’approvazione di correttivi a provvedimenti bandiera come quello sul gas gratis per le famiglie lucane e gli attesi sostegni per le imprese della regione.

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