Giuseppe Musacchio
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POTENZA – Via libera dalla giunta Bardi al contributo straordinario di 5milioni di euro al Consorzio di bonifica regionale guidato da Giuseppe Musacchio, per evitare il raddoppio delle tariffe per l’acqua destinata agli agricoltori lucani.
Ma anche un nuovo avviso di sfratto per l’amministratore unico del Consorzio stesso, appunto Giuseppe Musacchio, che per incassare il contributo in questione dovrà rendere conto sulla sua gestione, e d’ora in avanti non potrà più rappresentare la Regione nell’assemblea dell’ente. A partire dall’imminente seduta per l’approvazione del bilancio.
È questo quanto deciso dalla giunta regionale guidata dal governatore Vito Bardi dopo giorni di tensione per il prospettato aumento dei costi irrigui.A darne notizia è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Franco Cupparo, che ha parlato di un contributo «finalizzato a sostenere le spese derivanti dagli aumenti dei costi energetici nell’anno 2022».
Le motivazioni del contributo straordinario
«Il provvedimento – ha spiegato Cupparo – contiene specifiche tecniche che spettano al Consorzio. Come è scritto nel dispositivo della delibera, per assicurare che le risorse della regione vengano impiegate nello spirito della legge. Tra tutti “l’acquisizione degli atti, entro 60 giorni, di una specifica tecnica del Consorzio di Bonifica atta a documentare analiticamente la spesa necessaria al mantenimento dell’ordine idraulico del consorzio. Previa descrizione ed indicazione del numero di impianti di sollevamento meccanico da manutenere per garantire l’adeguato apporto irriguo alle colture agricole del comprensorio, tanto ai fini della computazione delle spese destinate al sollevamento delle acque irrigue e di scolo eccedenti il costo ordinario e di quelle relative, invece, alla manutenzione e gestione degli impianti. Inoltre, l’acquisizione entro 90 giorni di una specifica tecnica documentale del Consorzio di Bonifica relativa alle spese sostenute negli anni 2019, 2020, 2021”».
L’assessore ha sottolineato che gli adempimenti richiesti «intendono attualizzare il contributo concesso alla situazione determinata negli ultimi mesi del 2022 dall’aumento dei costi energetici».
«Si tratta dunque – ha aggiunto ancora – di un ulteriore aiuto, una “boccata di ossigeno” per il Consorzio che avrà gli effetti auspicati dal mondo agricolo, primo fra tutti lo stop ad eventuali aumenti dei canoni irrigui».
Consorzio, il decreto con cui Bardi sfiducia Musacchio
Cupparo ha reso noto anche il contenuto del decreto con cui Bardi ha revocato la delega conferita a Musacchio il 3 luglio del 2018, dall’allora governatore Marcello Pittella, a rappresentare la Regione nell’assemblea del Consorzio.
Delega che d’ora in avanti sarà esercitata dal capo di gabinetto del generale, Michele Busciolano, e resta associata a diritti di voto per il 32% del totale, pari alla maggioranza relativa all’interno di un’assemblea composta anche da 30 agricoltori consorziati (con 60% dei diritti di voto), e 4 delegati della conferenza dei sindaci (con l’8% dei diritti di voto).
Per Musacchio, insomma, si prospetta una vigilanza molto più stretta da parte dell’organo chiamato ad approvare, tra l’altro, bilanci e programmi triennali di bonifica e irrigazione.
Cupparo ha parlato di «un primo passo» verso una nuova gestione del Consorzio che, «come scelta della maggioranza politica e in condivisione con le associazioni di categoria», dovrebbe realizzarsi attraverso l’inviduazione di un consiglio di amministrazione in luogo dell’attuale amministratore unico, «secondo l’obiettivo di rendere la gestione dell’ente più efficace e trasparente».
Bardi sfiducia Musacchio al Consorzio, i dubbi su cosa accadrà adesso
Quali siano i passi che verranno intrapresi in questo senso, però, l’assessore non lo ha spiegato. Anche perché da statuto del Consorzio Musacchio, che è di fatto l’ultimo dirigente apicale ancora in carica di quelli nominati dalla vecchia amministrazione, dovrebbe restare in sella fino ad agosto del 2023.
«In questo percorso trasparente che ci siamo dati – ha proseguito Cupparo – c’è spazio per tutte le associazioni di categoria per perseguire obiettivi comuni nell’interesse del mondo agricolo. Alla associazioni pertanto continuo a chiedere più responsabilità e collaborazione vera e meno contrapposizione e difesa di interessi di parte, nell’esclusivo interesse degli imprenditori agricoli».
L’assessore ha fatto anche un riferimento all’articolo pubblicato sull’edizione di ieri del Quotidiano del Sud a proposito dei compensi incassati da Musacchio, annunciando l’intenzione di approfondire la questione «per una verifica» pur tenendo conto «che la delibera che stabilisce il suo compenso è del 2018 ed appartiene alla precedente giunta di centrosinistra».
A febbraio la giunta Bardi ha messo in atto un primo tentativo di ricondurre la gestione del Consorzio industriale sotto il controllo della Regione. Ma Musacchio l’aveva respinto energicamente dando incarico a un legale di ricorrere al Tar per difendere l’autonomia dell’ente.
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