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Vito Bardi

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Scampato il pericolo mozione di sfiducia non quello di una maggioranza politica che non c’è. Il dato apparso evidente già lunedì sera al termine del Consiglio regionale è diventato una certezza ieri nelle parole di Piro, capogruppo di Forza Italia: “il presidente Bardi non credo abbia i numeri per poter governare” ma anche in quelle (che potete leggere nell’intervista accanto) del leghista Vizziello “stessi numeri del Bardi bis”. Insomma una virata che ha lasciato ancora non pochi strascichi e che ha finito per creare una sorta di sollevazione generale delle opposizioni. Ma a tenere alto il livello della critico dopo il clamoroso doppio cambio in Forza Italia e il ritorno di Cupparo è il capogruppo Piro che a differenza di Bellettieri si è assentato al momento del voto sulla sfiducia.

“Come annunciato prima del Consiglio, non ho votato contro la sfiducia al Governo Bardi, lasciando l’Aula. La ri/nomina di Cupparo dopo le sue molteplici dimissioni, non era sul tavolo del Coordinamento regionale di Forza Italia così come non era negli accordi partitici perdere il Consigliere Enzo Acito” scrive Piro.

“Non credo che la ‘terza Giunta Bardi’ abbia i numeri per poter governare. La sfiducia è stata scongiurata, ma quei voti non basteranno per approvare provvedimenti e bilanci. Concludo dicendo che sono fiero e orgoglioso di aver conosciuto Enzo Acito, il migliore Consigliere dell’XI legislatura”. Solo dal leghista Cariello arrivano parole di sprone per il governatore e la nuova giunta. “Non c’è più tempo da perdere: i lucani hanno bisogno di azioni concrete per combattere la crisi sociale ed economica che è alle porte. Rinnovo la mia stima al nostro Governatore Bardi e faccio gli auguri di buon lavoro alla nuova Giunta: la Pandemia ha caratterizzato troppo questi primi due anni e mezzo di consiliatura, bloccando la politica che ora è chiamata ad agire in fretta e nell’interesse unico dei lucani. Il messaggio deve arrivare forte anche all’opposizione: basta divisioni e inutili polemiche. Serve massimo impegno da parte di tutti affinché la Basilicata possa presentarsi al meglio alle nuove sfide, tra cui quella che ci vede protagonisti attraverso i fondi del PNRR”.

Ma dall’opposizione la preoccupazione è unanime. “È francamente impossibile intravedere uno spiraglio di futuro in questa nuova fase del governo Bardi. L’implosione della Lega, maggior azionista di maggioranza, è sotto gli occhi di tutti e sicuramente se ne vedranno gli effetti al momento del rinnovo delle cariche del Consiglio Regionale” scrivono i consiglieri 5 stelle Leggieri, Perrino e Carlucci.

“Anche in questa sede gli esponenti del centrodestra hanno avuto il coraggio di portare avanti una gara al ribasso nella contesa degli insuccessi rinfacciati ai colleghi di centrosinistra. Non vediamo vincitori in questa lotta fratricida, ma solo sconfitti: i cittadini lucani. A questi ultimi Bardi e gli attori indecenti di questo penoso teatrino devono chiedere scusa con il capo chinato.  Ora auspichiamo una immediata ripresa delle attività di commissioni e Consiglio Regionale per poter affrontare nelle migliori condizioni gli impegni incombenti previsti dal PNRR. Eventuali e ulteriori mal di pancia da parte delle varie componenti di maggioranza potrebbero seriamente influire sul successo di queste iniziative”.

E il segretario Pd La Regina parla di un Bardi “di nuovo spalle al muro che ha dovuto accettare le imposizioni di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni è passato dalla dichiarazione del sabato dove annunciava di voler votare la sfiducia alla protezione del Presidente da quello che è stato definito ‘un assalto’ condito con la solita retorica del ‘prima tutto male”.

Il neoacquisto di FdI, Rocco Leone, è passato dalle ingiurie al Presidente Bardi alle scuse commosse, fino al voto contrario alla sfiducia. Come si cambia per non morire. La Lega Nord passa dall’aver causato la crisi politica al chiedere responsabilità. Qualcuno dovrà spiegarci l’assenza di Zullino e Vizziello e l’abbandono del partito da parte di Dina Sileo. Forza Italia di fatto non esiste più in consiglio, con Piro che minaccia la sfiducia nei singoli provvedimenti ed il Presidente Bardi che sembra fare le parti unicamente di Lega e di FdI e non del partito che lo ha candidato. Non si può sorvolare rispetto al riferimento esplicito a Giorgio Almirante da parte di alcuni. Una vergogna assoluta sentire richiami del genere nelle istituzioni che sono antifasciste per natura”.

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