Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata
3 minuti per la letturaPOTENZA – Non più i due assessori promessi, negati, e ri-promessi ai meloniani di Fratelli d’Italia, dopo il loro clamoroso passaggio all’opposizione, e la minaccia di votare la mozione di sfiducia presentata da Movimento 5 stelle e Partito democratico. Ma di nuovo un solo assessore, subito, con la promessa di un contentino più avanti. Magari dopo una modifica ad hoc dello Statuto regionale per istituire i tanto decantati “sottosegretariati”.
E’ questa l’ultima offerta del governatore Vito Bardi ai meloniani su cui ieri sono tornate ad arenarsi, un po’ a sorpresa, le trattative per la nascita del Bardi ter, e la fine della crisi nella coalizione uscita vincitrice dalle elezioni regionali del 2019. Il passo indietro del generale si è consumato venerdì sera con la comunicazione ai vertici lucani di Fratelli d’Italia della sua parziale indisponibilità a venire incontro alle loro richieste. Vale a dire il ritorno in giunta dopo l’esclusione dal Bardi bis, battezzato giusto due settimane orsono, con i due assessori che erano stati promessi a dicembre dal governatore a Giorgia Meloni in persona. Tanto più che nel frattempo la pattuglia meloniana in Consiglio regionale è tornata la seconda per numero di componenti all’interno della coalizione. Con 3 consiglieri contro i 6 della Lega, che può contare su 2 assessori più il presidente del Consiglio regionali. Mentre gli azzurri di Forza Italia con soli 2 consiglieri possono contare, a oggi, su 2 assessori, e il ricostituito “partito del presidente” su un consigliere e un assessore.
Alla base del ripensamento del generale vi sarebbe l’intenzione, in particolare, di preservare l’assessorato affidato a un ex meloniano come Vincenzo Baldassarre, tornato “battitore libero” un attimo prima della designazione in giunta in quota “partito del presidente”. L’unica postazione all’interno dell’esecutivo regionale destinata a Fratelli d’Italia, quindi, resterebbe da individuare tra quelle degli azzurri Dino Bellettieri, delegato alle Attività produttive, e Vincenzo Acito, delegato all’Ambiente.
Voci insistenti iniziate a circolare fin da ieri mattina, tuttavia, riferiscono di un possibile prossimo passaggio in Forza Italia proprio di Baldassarre, oltre che del neo consigliere Daniele Giorgio Di Ioia, subentrato martedì scorso al suo posto all’interno del parlamentino lucano. Sicché gli azzurri, vedrebbero ricostituita la loro doppia presenza in giunta, e la parità numerica in aula con gli scomodi alleati del partito di Meloni. A frenare l’entusiasmo per questa possibile soluzione, ad ogni modo, sarebbe stato, sempre ieri, il responsabile nazionale organizzazione di Fratelli d’Italia, il deputato Giovanni Donzelli. In un vertice a distanza con Bardi e i referenti degli altri partiti della maggioranza in via di ricostituzione, infatti, Donzelli avrebbe usato toni perentori per ribadire l’indisponibilità dei meloniani a soluzioni diverse da quella dei due assessori.
Una chiusura netta che ha portato alla richiesta di un aggiornamento della discussione tra oggi e domani, senza neanche un accenno alla questione dei nomi. D’altronde la seconda condizione dei Fratelli d’Italia resta quella che il Bardi ter venga alla luce prima del voto di lunedì sulla mozione di sfiducia presentata da M5s e Pd. In caso contrario hanno già annunciato che l’indicazione sarà quella di votare a favore assicurandole la maggioranza necessaria per l’approvazione. Con la conseguenza dello scioglimento del parlamentino lucano e delle elezioni anticipate. l.a.
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