Roberto Cifarelli e Gianni Dal Moro ieri a Potenza
3 minuti per la letturaPOTENZA – Per le prossime elezioni amministrative il Pd della Basilicata non farà alleanze «alla carta». Vale a dire soltanto in alcuni comuni e non in altri. «O ci si siede al tavolo senza veti o non se ne fa nulla».
E’ un aut aut ai 5 stelle ma anche ai renziani di Italia viva quello arrivato, ieri mattina a Potenza, dal neo commissario regionale dei democratici lucani, Gianni Dal Moro.
L’occasione per mandare un messaggio agli alleati del fu governo Conte II è stata la presentazione alla stampa del deputato veronese, scelto dall’ex segretario nazionale Nicola Zingaretti (e confermato da Enrico Letta), con la missione di traghettare il partito all’elezione del nuovo segretario regionale.
«L’obiettivo principale è quello di creare le condizioni di ripartenza del Pd, con una nuova idea di modello di partito, in una regione con una storia e una cultura di centrosinistra importanti». Queste le parole d’ordine lanciate dal neo commissario, che ha auspicato la conclusione del congresso regionale a dicembre e ha annunciato per giugno l’inizio del tesseramento. Un tesseramento, per cui non saranno previste limitazioni quantitative, ma verrà effettuato un controllo qualitativo «centralizzato» da parte sub commissario Donato Riserbato. Incentivando anche le procedure informatiche per allontanare la tentazione dei soliti trucchi. Tanto più che da due anni a questa parte i segretari regionali del Pd non vengono più scelti attraverso primarie aperte ai cittadini ma proprio dai tesserati.
«Mi affianco – ha aggiunto Dal Moro – alla dirigenza lucana, e non voglio sostituirmi. Nel recente passato sono stati fatti degli errori. Si è rotto un equilibrio e sono arrivati risultati negativi dal punto di vista elettorale. Ora dobbiamo aprire il partito a chi vorrà partecipare e contribuire, in particolare a giovani e donne, per creare una grande comunità che valorizzi al meglio le tante risorse di questa regione».
Rispetto alla prossima tornata di elezioni amministrative, in cui verranno rinnovati sindaci e consigli comunali di 26 centri lucani su 133, il neo commissario ha parlato dell’esigenza di mandare «un segnale di ripresa». Dopo il filotto di sconfitte inaugurato nel 2014, con l’elezione di Dario De Luca a sindaco di Potenza, e chiuso a settembre dell’anno scorso ad Avigliano e Matera, dove il candidato Pd non è arrivato neanche al ballottaggio.
Sul punto Dal Moro ha rivendicato anche l’autonomia riconosciuta ai livelli regionali del Pd nell’individuazione di una linea politica in tema di alleanze. Per questo ha escluso la possibilità che in alcuni dei centri lucani al voto si possa stringere intese elettorali e in altri no. Come sta avvenendo a livello nazionale, per esempio, tra Napoli, dove Pd, M5s e Leu hanno raggiunto un’intesa sulla candidatura a sindaco dell’ex ministro Gaetano Manfredi, e Roma, dove i 5 stelle sostengono un secondo mandato di Virginia Raggi e il Pd l’ex ministro Roberto Gualtieri.
Il deputato veronese non ha fatto espresso riferimento ai singoli comuni in discussione. Ma tra i presenti nella sala conferenze del Go Desk il messaggio è parso rivolto, in maniera inequivocabile, a Pisticci, dove la prima cittadina 5 stelle Viviana Verri è in corsa per la conferma. Come pure a Ferrandina, dove l’aspirante sindaco renziano Carmine Lisanti godrebbe della simpatia di diversi democratici.
Perché queste candidature possano giovarsi del sostegno aperto del Pd, insomma, Dal Moro pare determinato a mettere subito sul tavolo Melfi, che è il centro più grande tra quelli che andranno al voto. Qui è il Pd a rivendicare campo libero per un suo proprio candidato sindaco, che comunque resta da individuare. Anche in forza di un antico accordo stipulato col Psi dell’uscente Livio Valvano.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il commissario ha inoltre annunciato che nei prossimi giorni incontrerà i dirigenti degli altri partiti del centrosinistra e il presidente della Regione, Vito Bardi, che dalla primavera del 2019 guida una coalizione di centrodestra.
«E’ chiaro che siamo alternativi, ma prima di tutto – ha evidenziato – vengono i cittadini e le istituzioni lucane».
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato, tra gli altri, anche il capogruppo dei Dem in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli, e il deputato Vito De Filippo.
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