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Operai all'ingresso dello stabilimento

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«LO stabilimento di Melfi rappresenta una delle principali realtà produttive dell’intero Mezzogiorno». Così il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ieri durante il Question time alla Camera in risposta ad un’interrogazione parlamentare.

«È indubbio che le scelte del gruppo Stellantis richiedano monitoraggi costanti, sia sotto il profilo del piano industriale, sia sotto il profilo specifico dello stabilimento di Melfi e del suo ruolo negli asset del gruppo». Sulla garanzia di Sace concessa nel 2020 per oltre 5,6 miliardi di euro a Fca (corrispondenti a una copertura dell’80% del finanziamento richiesto dal gruppo), Giorgetti ricorda che il finanziamento è finalizzato alle esigenze sopravvenute a seguito della crisi da Covid ed è stata concessa subordinatamente al rispetto di specifici impegni e condizioni. Gli impegni aggiuntivi assunti a giugno 2020 «restano in vigore anche a seguito della fusione tra Fca e il gruppo automobilistico francese Peugeot».

In particolare, con specifico riferimento al potenziamento infrastrutturale del sito di Melfi, il ministero delle Infrastrutture «sentito a riguardo, ha sottolineato che lo stabilimento di Melfi è direttamente raccordato alla Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) sin dal 1995. Le opere infrastrutturali previste nel Pnrr e gli interventi infrastrutturali previsti nell’ambito del “contratto di programma – parte investimenti” stipulato tra Mims e Rfi consentiranno il progressivo adeguamento alle specifiche tecniche d’interoperabilità dell’intera rete nazionale e la possibilità di garantire, lungo i corridoi merci e nei relativi terminali, il passaggio, la formazione e la sosta di treni lunghi fino a 750 metri», ha spiegato Giorgetti.

Il ministro ha ricordato che «il finanziamento è finalizzato alle seguenti esigenze sopravvenute a seguito della crisi da Sars-CoV-2: costi del personale impiegato su stabilimenti italiani; capitale circolante destinato al fabbisogno della produzione di stabilimenti italiani ivi compreso il pagamento della filiera italiana; spese per investimenti destinati a centri e a laboratori di ricerca e sviluppo in Italia. La garanzia è stata concessa subordinatamente al rispetto di specifici impegni e condizioni in capo all’impresa beneficiaria. In particolare, tra gli impegni è previsto: il proseguimento nell’attuazione dei progetti industriali annunciati a dicembre 2019 (5 miliardi); l’avvio di investimenti ulteriori per 200 milioni; l’impegno a non delocalizzare la produzione dei modelli di veicoli oggetto di industrializzazione nell’ambito del piano; il raggiungimento della piena occupazione entro il 2023, intesa come effettivo impegno nell’attività di tutti i dipendenti senza ricorso ad ammortizzatori sociali.”

Sara Moretto, capogruppo di Italia Viva in Commissione Attività produttive alla Camera, nella replica al question time: «La risposta del governo – ha spiegato – conferma che l’attenzione sullo stabilimento di Melfi ma più in generale sulla filiera automotive italiana è assolutamente condivisa. Come Italia Viva ritorniamo sulla questione non solo perché siamo preoccupati per i 7200 lavoratori lucani impiegati nello stabilimento e per il suo indotto, ma anche per il valore strategico del sito rispetto all’intera produzione automobilistica del Paese. I numeri ci dicono che la metà delle autovetture prodotte in Italia da Fca-Stellantis escono da lì.

Gli impegni assunti dal gruppo a fronte dei 5 miliardi di garanzie statali sono quelli di non delocalizzare, di perseguire la piena occupazione e di effettuare nuovi investimenti. Abbiamo fatto cenno anche al problema di approvvigionamento dei microprocessori elettronici. Con il nuovo governo Draghi, ci siamo assunti insieme questo impegno. Italia Viva sarà al fianco del governo se le scelte fatte saranno chiare sia nei confronti del settore industriale che dei lavoratori», ha concluso Moretto.

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