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Il governatore Bardi commissario per la Camastra, un’altra settimana di interruzioni idriche notturne nei 29 comuni serviti dall’invaso
POTENZA – Roma nomina il governatore Vito Bardi come commissario per la gestione della crisi idrica scatenata dall’esaurimento delle riserve di acqua nell’invaso della Camastra. Mentre Potenza conferma le restrizioni all’erogazione idrica nei 29 comuni interessati.
E’ questo il bilancio delle ultime 24 ore sul fronte della più grave emergenza idrica degli ultimi anni in Basilicata.
BARDI COMMISSARIO DELLA CAMASTRA, UNA DECISIONE DEL GOVERNO
L’annuncio della designazione di Bardi è arrivato ieri pomeriggio, 2 giorni dopo la deliberazione da parte del Consiglio dei ministri dello stato di emergenza nazionale. E dopo lo stanziamento di 2,5 milioni di euro «per consentire gli interventi più urgenti da realizzare» nei prossimi 90 giorni. Un primo stanziamento, stando a quanto annunciato, a cui dovrebbero seguire impegni più importanti per provare a intervenire sulle cause della crisi. Dalla riduzione delle capacità di invaso della Camastra, riempitasi di terra in decenni di scarsa manutenzione, alle perdite lungo le condotte di distribuzione dell’acqua.
I COMUNI INTERESSATI DA INTERRUZIONI IDRICHE QUOTIDIANE
Sempre ieri pomeriggio, poi, è tornato a riunirsi negli uffici della Regione Basilicata il tavolo tecnico sulla crisi idrica. Tavolo che si è aggiornato a martedì prossimo confermando le interruzioni idriche dalle 18:30 alle 6:30 di mattina tutti i giorni e nella totalità delle aree servite dallo schema idrico Basento Camastra. Vale a dire i comuni di Acerenza, Anzi, Avigliano, Albano di Lucania, Banzi, Baragiano, Brindisi Montagna, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Forenza, Genzano di Lucania, Laurenzana, Maschito, Oppido Lucano, Picerno, Pietragalla, Pietrapertosa, Pignola, Potenza, Ruoti, San Chirico Nuovo, Satriano di Lucania, Tito, Tolve, Vaglio Basilicata, Trivigno, in provincia di Potenza, Irsina e Tricarico in provincia di Matera.
SENZA INTERRUZIONI, CAMASTRA SENZA ACQUA DA EROGARE
Con la sola eccezione di sabato 26 ottobre quando l’erogazione dovrebbe essere interrotta alle 23.
«Le chiusure attuate fino ad ora – si legge in una nota di via Verrastro – hanno generato un risparmio e i disagi dei cittadini hanno generato risultati importanti. Il regime di sospensioni dell’erogazione idrica ha garantito un risparmio della risorsa di 900 mila metri cubi. Si tratta di oltre il 35 per cento dell’acqua utilizzata in assenza di restrizioni».
«Senza sospensioni – la Regione sottolinea – oggi la diga della Camastra non avrebbe più acqua da erogare. Il contenimento del consumo, invece, ha consentito lo spostamento della data di “resistenza”, spostando l’orizzonte temporale di 15 giorni, ovvero dal 15 al 30 novembre».
GLI INTERVENTI DI ACQUEDOTTO LUCANO
«Funzionano anche gli interventi strutturali – hanno aggiunto dalla Regione – che Acquedotto lucano ha posto in essere negli ultimi giorni per il prelievo delle acque superficiali della diga di Camastra, attraverso i pontili galleggianti su cui sono state installate le pompe di prelievo, così come richiesto dalla direzione generale delle infrastrutture della Regione Basilicata, e attraverso lo sbarramento artificiale sul canale di scarico dell’invaso».
«Questi due interventi – si sottolinea nella nota – consentono di prelevare acqua dall’invaso al fine di poter garantire l’attuale dotazione idrica pari a circa 600 litri al secondo, altrimenti non più prelevabile dal torrino di presa. Intanto è stato deciso di avviare una mappatura delle condizioni delle strutture sanitarie e scolastiche, ovvero quelle dotate di sistemi di accumulo idrico e quelle che non ne sono provviste».
«Il tavolo per la gestione della crisi idrica – conclude il comunicato di via Verrastro – tornerà a riunirsi tra una settimana per consentire valutazioni più aggiornate sulla base di eventuali variazioni circa la disponibilità della risorsa idrica nel bacino della Camastra che, lo ricordiamo, alimenta oltre 140 mila lucani».
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