Pasquale Cariello
2 minuti per la letturaPOTENZA – La Corte di cassazione ha confermato, in via definitiva, la condanna del consigliere regionale di Scanzano Jonico, Pasquale Cariello (Lega), per «minaccia e lesioni personali (aggravate dall’uso di un bastone)».
Le motivazioni della settima sezione penale della Corte sono state pubblicate ieri, quasi 4 mesi dopo l’udienza sul ricorso presentato dal difensore di Cariello, che si era tenuta il 1 ottobre.
I giudici hanno anche condannato il giovane consigliere regionale a pagare 3mila euro di spese legali «ravvisandosi profili di colpa» nella formulazione del ricorso stesso, che sarebbe ruotato attorno a questioni giudicate «manifestamente infondate». Di qui il verdetto di inammissibilità dello stesso.
Cariello aveva lamentato vizi di motivazione nella condanna di secondo grado emessa nei suoi confronti dalla Corte d’appello di Potenza, a giugno del 2019. Poche settimane dopo il suo insediamento nel parlamentino lucano.
Il giovane consigliere regionale aveva contestato, in particolare, che non fosse stata sentita in aula la moglie della vittima dell’aggressione. La donna, infatti, aveva riferito agli investigatori di aver assistito alla scena dall’auto e ha anche consegnato la registrazione di una telefonata col padre di Cariello in cui quest’ultimo si era offerto di «risarcire i danni cagionati dal figlio». Ma non aveva fatto riferimento all’utilizzo del bastone.
La Cassazione, tuttavia, ha superato la questione evidenziando il contenuto della certificazione medica, da cui risulta l’«estrema violenza» dell’aggressione che è valsa alla vittima lesioni giudicate guaribili in 30 giorni, che è il termine minimo perché possano definirsi “gravi”.
«La vittima – prosegue la Cassazione – aveva lamentato anche la rottura di un faro della vettura, a fortiori spiegabile con il ricorso ad uno strumento atto a offendere e non certo con l’uso di mani nude».
Cariello risulta imputato, a Matera, anche per un’altra vicenda simile denunciata da alcuni suoi familiari. A novembre dell’anno scorso, invece, ha ricevuto un avviso di garanzia per un’ipotesi di abuso d’ufficio in concorso, aggravata dal metodo mafioso. Un’ipotesi legata a quand’era ancora un semplice consigliere comunale della cittadina ionica, e alle procedure seguite per le autorizzazioni di uno strano concerto in piazza, nel 2018, quando a Scanzano si esibirono due noti cantanti neomelodici, inneggiando a romantiche storie di malavita.
Nei giorni scorsi il nome di Cariello era stato avanzato anche per la successione come capogruppo della Lega, che è il gruppo di maggioranza relativa in Consiglio regionale, all’ex Tommaso Coviello (passato in Fratelli d’Italia). A sfavore della sua designazione, però, ci sarebbero proprio le vicende giudiziarie pendenti.
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