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Basilicata casa comune rilancia la sua triplice sfida per le elezioni regionali: nel mirino Bardi e pezzi del centrosinistra
«I nostri avversari sono tre: la coppia Bardi-Pittella, che hanno governato praticamente in continuità tra di loro e adesso non a caso sono insieme; ma anche chi nel centrosinistra ha contribuito al pessimo spettacolo degli ultimi mesi e avrebbe preferito perdere ma salvando la propria poltrona, a spese dei lucani; il terzo avversario è l’astensionismo, la convinzione che tanto votare non serve a niente, che i politici sono tutti uguali».
Lo ha dichiarato, ieri, il coordinatore e capolista nella circoscrizione di Matera di Basilicata casa comune, Lindo Monaco, in occasione della conferenza stampa convocata per presentare i candidati consiglieri alle prossime elezioni regionali, che l’associazione fondata dagli ex laici cattolici lucani schiera a sostegno della corsa alla presidenza della giunta di Piero Marrese.
Monaco, il capolista nella circoscrizione di Potenza, Angelo Chiorazzo, e il presidente dell’associazione, Fausto Santangelo, hanno anche illustrato i punti principali del loro programma politico. A partire dalla denuncia di uno svuotamento della sanità pubblica lucana a favore di quella privata da parte dell’amministrazione di centrodestra uscente.
«La presenza nelle liste del centrodestra di tanti esponenti della sanità privata ne è la testimonianza». Hanno denunciato gli esponenti di Bcc. «E’ un quadro che rientra nel più generale disegno delle destre a livello nazionale di destrutturare la sanità pubblica in favore di quelle privata in cui saranno necessarie assicurazioni private per potersi garantire le prestazioni che il servizio sanitario pubblico non potrà erogare né direttamente né indirettamente».
Gli esponenti di Basilicata casa comune si sono soffermati anche sull’ emergenza spopolamento e occupazione.
«La mancanza di lavoro e di sicurezza economica – hanno spiegato – è il fattore per cui tanti giovani vanno via e per il quale quelli che restano non mettono più famiglia». Di qui l’idea di «ottenere dallo Stato un piano di incentivazione del lavoro che sia finanziato da quella quota di fiscalità che le estrazioni in Basilicata garantiscono».
«Come è possibile attrarre investimenti occupazionali se per far viaggiare le merci o ricevere le forniture c’è un costo di tempo e di soldi aggiuntivo rispetto al resto del Paese?» Questo, invece, l’interrogativo alla base del programma di rilancio delle infrastrutture, con «migliori collegamenti al proprio interno e verso l’esterno per garantire sostenibilità economica e qualità della vita». Senza spendere «non un solo euro di risorse europee, statali e proprie (…) in programmi clientelari, come quelli visti negli ultimi dieci anni».
Bcc ha proposto anche un intervento importante sulla rete idrica, per ridurne le perdite, e una mobilitazione contro il rischio che la Basilicata venga scelta per ospitare il cimitero delle scorie nucleari italiane.
«Ci dobbiamo preparare a una mobilitazione pubblica, una Scanzano-2, per impedire che il governo utilizzi la Basilicata come un bidone dell’immondizia delle scorie nucleari come già ha tentato di fare in passato». Così Chiorazzo, Monaco e Santangelo. «Nel bando nazionale che chiedeva ai comuni di candidarsi a ospitare le scorie, hanno risposto zero, e lo ripetiamo, zero comuni su gli oltre 8000 presenti in Italia. Il Governo ha già ipotizzato cinque o sei luoghi nella sola Basilicata in cui imporre lo stoccaggio delle scorie. Aggiungete il fatto che Bardi ha barattato la sua ricandidatura con l’autonomia differenziata, e capite che rischiamo seriamente di dover pagare noi, che veramente abbiamo già dato, per l’ennesima volta. Nelle prossime settimane organizzeremo una grande manifestazione popolare per dire di no a questo disegno».
«Si tratta di impegni condivisi da tutti gli appartenenti a Basilicata Comune – hanno concluso – che hanno indicato la loro rappresentanza nei venti componenti delle liste. Professionisti, giovani, spesso al primo impegno diretto in politica, da sempre attenti alle realtà sociali».
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