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Elezioni Regionali Basilicata, il centrodestra fa conquiste per quelle che sembrano destinate a passare alla storia come le elezioni della transumanza
POTENZA – Paiono destinate a passare alla storia come le elezioni della transumanza quelle del 21 e 22 aprile in Basilicata. Una migrazione epocale di rappresentanti istituzionali in carica e aspiranti tali, che hanno scelto in stragrande maggioranza di offrire i propri pacchetti di voti al centrodestra, accreditato dai sondaggi di un un vantaggio rassicurante. Ammainando bandiere ed ideali di quel centrosinistra lucano, rinato sotto le spoglie del “campo progressista” a guida Pd-M5s, che fino a 5 anni fa pareva imbattibile.
Dunque l’opzione più comoda per l’accesso alla carica elettiva ambita.
Nei giorni scorsi il tema è entrato a pieno titolo del dibattito politico con l’annuncio dell’ingresso nel centrodestra dei renziani di Italia viva, con i loro consiglieri regionali uscenti, Mario Polese e Luca Braia, e dei calendiani di Azione, guidati dall’ex governatore Marcello Pittella. Tutti e tre storici esponenti del Pd.
REGIONALI IN BASILICATA, IL CENTRODESTRA FA CONQUISTE
La lettura delle liste di aspiranti consiglieri depositate ieri, però, ha restituito la dimensione di un fenomeno ancora più ampio.
Il caso più eclatante è con ogni probabilità quello di un ex consigliere regionale del Pd come Vincenzo Robortella di San Martino d’Agri, figlio di un altro consigliere regionale del Pd, Pasquale.
Nel 2019 Robortella junior aveva corso per un secondo mandato nel parlamentino lucano nella lista “Avanti” ed era risultato il primo dei non eletti dietro Marcello Pittella. Ora il suo nome compare nella lista di Fratelli d’Italia, mentre l’ultima affiliazione del padre risulta quella in “Cambiamo”, il partito fondato dagli ex forzisti vicini al governatore della Liguria, Giovanni Toti.
E’ già al terzo tentativo di elezione nel parlamentino lucano, invece, Angelo Rosella, titolare del poliambulatorio Kos di Potenza.
L’imprenditore di Senise aveva già corso per un seggio a via Verrastro per due volte, col centrosinistra: nel 2013, da segretario regionale di Italia dei valori, a sostegno della candidatura a governatore di Marcello Pittella: e poi nel 2019, con i Verdi, a sostegno della candidatura a governatore di Carlo Trerotola. In quest’ultima occasione, però, le simpatie del cittadino-Rosella nei confronti dell’allora candidato del centrodestra, Vito Bardi, erano già venute alla luce, con un finanziamento di 10mila euro alla sua campagna elettorale. Una situazione che aveva destato non poca curiosità dato che allo stesso tempo il politico Rosella correva col centrosinistra. Cinque anni dopo, quindi, di fronte a una ricandidatura dello stesso Bardi l’accasamento nella lista dei suoi fedelissimi, Orgoglio lucano, deve essere sembrato un approdo naturale.
REGIONALI IN BASILICATA, LE PRIME VOLTE NEL CENTRODESTRA PER POTENZA E RUOTI
Prima volta a destra anche per il segretario Sergio Potenza, referente dei Popolari uniti e già candidato in Consiglio regionale col centrosinistra nel 2013 nella lista di Centro democratico nel 2013, che compare nella lista dell’Udc.
Tra quanti hanno cambiato schieramento rispetto a 5 anni fa non manca, poi, una donna, come l’ex sindaca di Ruoti, Anna Maria Scalise, che nel 2019 aveva corso per un posto in Consiglio regionale col Pd.
Ultimo a saltare sul carro del generale, infine, è stato il sindaco di Garaguso, Francesco Auletta: al termine del suo quarto mandato da primo cittadino, nonché ex consigliere provinciale del gruppo Pd, ex commissario cittadino del Pd di Salandra, ex presidente della Comunità montana “Medio Basento” di Tricarico, e padre dell’ex segretario del circolo Pd di Garaguso, Antonio, tuttora componente dell’assemblea provinciale dei democratici.
LA POSIZIONE DI AULETTA
Auletta padre compare tra quanti aspirano a uno dei sette seggi in palio nella circoscrizione elettorale di Matera sotto il simbolo de “La vera Basilicata”. Ma soltanto mercoledì aveva rivendicato di essere stato «il primo firmatario» della candidatura alla presidenza della Provincia di Matera di Piero Marrese, che è il candidato governatore del “campo progressista” lucano.
Auletta aveva anche rimproverato pubblicamente Marrese di aver effettuato un sopralluogo sulla Strada provinciale 277, allo Scalo di Grassano-Garaguso-Tricarico, senza avvisarlo. Nonostante a sollevare il tema della pericolosità del tracciato fosse stato proprio lui, Auletta.
«Per me – aveva spiegato il primo cittadino – la politica non è mai stata una questione personale, ma il confronto su temi, anche a volte su posizioni diverse è necessario, se invece qualche suo consigliere di fiducia lo porta sulla cattiva strada, a mio avviso Marrese fa ancora in tempo a ravvedersi, e di questo sono fiducioso considerando che il suo primo appuntamento, pare, “politico-privato” con esponenti politici del potentino, lo abbia tenuto proprio allo scalo, probabilmente sta iniziando a comprendere la vera centralità di questo territorio».
POCHI GLI SPOSTAMENTI DAL CENTRODESTRA AL CENTROSINISTRA
Molti di meno, invece, i candidati che hanno percorso il cammino inverso, dal centrodestra al “campo progressista” di centrosinistra.
I più noti sono senz’altro due consiglieri regionali uscenti già transitati dalla maggioranza all’opposizione in corso di legislatura, e inseriti nella lista Basilicata casa comune, guidata dal re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo.
Si tratta del materano Giovanni Vizziello, eletto nel 2019 sotto le insegne di FdI, e il venosino Massimo Zullino, eletto nel 2019 con la Lega, ma già assessore comunale di una giunta di centrosinistra, tra il 2014 e il 2017, nella città di Orazio.
Poi c’è un ex consigliere comunale del Popolo della libertà di Potenza, nonché storico esponente di Forza Italia, come Nicola Becce, che corre nella lista Basilicata unita. Lo stesso Becce che nel 2014 balzò agli onori delle cronache nazionali dopo aver pubblicato su Facebook il video ripreso col telefonino durante una cena a Palazzo Grazioli, in cui l’ex premier, Silvio Berlusconi, parlava di una «mafia di giudici» in relazione alla sua condanna per frode fiscale.
«La mia candidatura non nasce nelle stanze di partito». Ha sottolineato ieri Becce, sempre su Facebook, parlando di un rapporto di amicizia duraturo con Marrese. «Ho nutrito in questi anni un rapporto leale, sincero e corretto con il candidato presidente e per questo ho accettato la candidatura che mi è stata proposta».
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