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Regionali in Basilicata, Chiorazzo in attesa del voto in Abruzzo, i sostenitori del re delle coop, che ha smentito il ritiro, costretti a tifare contro il “campo largo” verso il voto. Ma i vertici Pd-M5s minimizzano e annunciano un’intesa nelle prossime ore


POTENZA – Se la grande alleanza abruzzese non riuscirà a sconfiggere il centrodestra, sarà la prova che anche in Basilicata serve qualcosa in più dell’unità delle opposizioni. Tipo un imprenditore di successo capace di saltare, senza fare una piega, da una commemorazione di Giulio Andreotti al fianco di un’eminenza berlusconiana come Gianni Letta, a una tavolata con i più stretti collaboratori del Papa. Fino al palco di un Vaffa day grillino, e un faccia a faccia con i leader nazionali di Pd e M5s.

È questa l’ultima trincea ideologica in cui i sostenitori del re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo, si preparano alla battaglia finale a difesa della sua candidatura a governatore. Sperando che il voto in Abruzzo non dia altro slancio, a livello nazionale, a Partito democratico, Movimento 5 stelle e le altre forze del “fronte progressista”, dopo l’inattesa vittoria in Sardegna, per rivendicare il loro ruolo politico e le loro scelte strategiche. Con l’indicazione di una guida diversa per una coalizione da allargare necessariamente anche a quanti da mesi, in Basilicata, si sono opposti all’investitura dell’imprenditore di Senise. Dai 5 stelle ad Azione, passando per Alleanza Verdi Sinistra, Psi e Basilicata possibile.

REGIONALI IN BASILICATA, CHIORAZZO APPESO ALL’ABRUZZO

È proseguito senza successo per tutta la giornata di ieri, infatti, il «dialogo» avviato venerdì tra lo stesso Chiorazzo e i vertici nazionali di Pd e M5s, Elly Schlein e Giuseppe Conte. E dopo la smentita di un ritiro dalla corsa diffusa dal re delle coop è andato prendendo sempre più corpo il sospetto di una strategia dilatoria da parte sua e dei suoi sostenitori. In primis l’ex ministro Roberto Speranza e buona parte del Pd lucano. Per vincere le resistenze dei detrattori, dopo aver ripetutamente fatto spallucce di fronte ai loro “no”, facendo gioco sul traino che potrebbe offrire alla coalizione l’imponente macchina elettorale avviata dal fondatore della coop Auxilium.

Un’organizzazione difficile da pareggiare per qualsiasi altro candidato governatore. Vuoi per i tempi ristretti a disposizione dato l’incombere del termine per la presentazione di liste e candidature del 23 marzo. Vuoi per l’ingente investimento economico già sostenuto dall’imprenditore di Senise e i suoi fedelissimi. Tanto più adesso che anche il candidato del centrodestra, che è il governatore uscente Vito Bardi, ha iniziato la sua propria campagna per un secondo mandato con affissioni e spot.

REGIONALI IN BASILICATA, CHIORAZZO E LE INDISCREZIONI

Ad alimentare i timori di una vera e propria “melina” del re delle coop sono state anche le indiscrezioni sui nomi dei possibili candidati governatori alternativi al centro delle interlocuzioni tra Schlein, Conte e Chiorazzo. Nomi lontani dall’idea di rinnovamento civico del «sistema Basilicata» professata dai primi sostenitori dell’imprenditore di Senise: gli ex laici cattolici dell’associazione Basilicata casa comune. Come Giampiero Maruggi, ex direttore generale di Asm, San Carlo e Sviluppo Basilicata, nonché responsabile del programma di Basilicata casa comune, che nel 2019, poco dopo la clamorosa elezione di Bardi, dichiarò pubblicamente il suo sostegno al centrodestra, e alla Lega in particolare. Ma anche nomi improbabili di giornalisti televisivi e personalità, come la senatrice Cecilia D’Elia, del tutto disinteressati alle vicende lucane.

LA STRATEGIA DI TRANQUILLIZZARE DEL PD E DEL M5S

A provare a riportare la calma, ancora una volta, sono stati i vertici nazionali di Pd e M5s, dopo aver commissariato, di fatto, i rispettivi referenti regionali: il segretario dem Giovanni Lettieri, e il coordinatore pentastellato Arnaldo Lomuti. «È in corso anche oggi pomeriggio un dialogo serrato tra Schlein, Conte e Chiorazzo alla ricerca della soluzione migliore». Queste le notizie diffuse ieri in serata da Agi e Ansa.
«La segretaria del Pd, il leader del Movimento e quello di “Basilicata Casa Comune” – così in un lancio di agenzia – stanno vagliando con attenzione tutte le opzioni possibili. Secondo quanto apprende l’Agi c’è fiducia nella possibilità di chiudere già nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr)».

Nessuna indiscrezione ulteriore, invece, quanto ai nomi in discussione.
Tra quelli circolati nei giorni scorsi i più quotati restano l’ex direttore generale dell’Asp, Lorenzo Bochicchio, e il presidente dell’Ordine dei medici di Potenza, Rocco Paternò, indicati dai 5 stelle lucani ma entrambi protagonisti del percorso che ha portato alla nascita di Basilicata casa comune.
Ancora molto quotato pure un esponente del Pd come il presidente della provincia di Matera, Piero Marrese.

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