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Pessolano (AZIONE) non usa mezzi termini, boccia la candidatura alle regionali in Basilicata di Chiorazzo e gli chiede un passo indietro
«CHIORAZZO rimetta la sua candidatura». Il segretario regionale di Azione, Donato Pessolano, stavolta non usa giri di parole e va dritto al cuore del problema che sta provocando lo stallo nell’area di centrosinistra e progressista sulla scelta di un candidato unitario a opporre a quello del centrodestra alle prossime elezioni regionali.
«Dopo mesi di incontri che nulla hanno prodotto – scrive Pessolano in una nota -, nonostante la chiarezza delle posizioni espresse e fondate tutte sul rispetto delle reciproche prerogative a garanzia del pluralismo democratico e delle parti in campo, rivolgiamo un appello ad Angelo Chiorazzo (Basilicata Casa Comune) perché prenda atto dell’impasse e rimetta la sua candidatura a governatore».
Due giorni fa la presa di posizione del giorno precedente da parte del segretario regionale di Sinistra Italiana, Gianni Rondinone, e del presidente di Basilicata possibile, Valerio Tramutoli. che, in una nota congiunta, avevano affermato che «è ormai evidente (…) che si è esaurito il tentativo di costruire intorno alla figura di Angelo Chiorazzo il più ampio schieramento di forze interessate ad opporsi alla destra», invitando i possibili alleati a pensare a candidature «alternative che esistono».
REGIONALI IN BASILICATA, PESSOLANO (AZIONE) CHIEDE A CHIORAZZO DI FARSI DA PARTE
Ieri è stata la volta del segretario regionale di Azione, che ha aggiunto: «E’ evidente che una candidatura che non incontra adesioni ampie delinea un quadro fallimentare e sicuramente non competitivo. Da mesi, proponiamo un metodo diverso al tavolo che è quello di una condivisione di più nomi sui quali discutere e fare sintesi. Abbiamo anche bocciato le ipotetiche primarie che avrebbero senso di esistere solo dinanzi a nomi espressione diretta dei partiti. Al contrario non si intravede alcuna cornice politica che le giustifichi.
L’imposizione – ha quindi concluso Pessolano -, divenuta oggi ostinazione, forse mal suggerita da taluni interpreti, è un atto ingiustificato a fronte dei buoni propositi esplicitati. Invitiamo pertanto Chiorazzo ad essere protagonista di un cambio di passo, agevolando egli stesso un rinnovato confronto, che potrà essere favorito solo da un suo passo indietro rispetto alla candidatura alla presidenza».
LA REAZIONE DEI SOSTENITORI DI CHIORAZZO
Immediata la reazione di Lindo Monaco, coordinatore di Basilicata Casa Comune, che sostiene Chiorazzo insieme al Pd: «Sembra davvero singolare che il segretario di un partito che dichiara di poter stare indifferentemente col centrodestra o col centrosinistra chieda un passo indietro all’unico candidato in campo del fronte moderato e progressista – la replica di Monaco a Pessolano -. Fa venire il dubbio che abbia trovato porte chiuse dall’altra parte o che tenti di continuare a frenare il centrosinistra con problemi bizantini, conventio ad excludendum e pregiudiziali di rito come si sta facendo da mesi. Anche perché appare incomprensibile come le primarie che lo stesso Calenda invoca in ogni dove, e specie dove ci sono candidati esterni ai partiti, qui non le vogliano. Noi continuiamo a lavorare solo ed esclusivamente nell’interesse dei lucani, ed è giusto che siano loro a decidere».
Insomma, Basilicata Casa Comune sembra non curarsi dei tanti «no» a Chiorazzo giunti dall’area del “campo largo” e va avanti per la sua strada. In attesa, forse, delle scelte definitive di Pd e Movimento 5 stelle.
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