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Angelo Chiorazzo

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POTENZA – Rischia di allargarsi ancora la frattura tra Pd e M5s. Proprio nel giorno in cui esponenti dei due partiti concorreranno assieme alle elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali di Potenza e Matera.

E’ questo il risultato delle tensioni tra democratici e pentastellati lucani rispetto a un altro, più importante appuntamento elettorale, come quello delle regionali 2024. Coi primi che da due mesi insistono sulla candidatura a governatore del re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo, ma non riescono a costruirvi attorno una coalizione all’altezza delle sfida; e i secondi che continuano a proporre di andare oltre e di individuare un profilo meno complicato, nonostante le pressioni a favore di Chiorazzo dei vertici nazionali del Movimento.

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Ad rafforzare l’idea dei più ferventi sostenitori di Chiorazzo, come la sindaca di Genzano Viviana Cervellino e il suo omologo di Castelmezzano Nicola Valluzzi, di mandare un segnale ai promessi alleati dei 5 stelle, ci sono state anche le parole contro l’imprenditore di Senise pronunciate dal presidente della Provincia di Potenza, il sindaco di Vietri Christian Giordano, durante un incontro a porte chiuse di parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e consiglieri comunali del Movimento.

Non è escluso, insomma, che alla conta finale dei voti, dopo la chiusura del seggio allestito nell’aula del consiglio provinciale di Potenza, il listone di centrosinistra veda ridursi in maniera significativa i consensi attesi, lasciando Giordano con una maggioranza risicata in aula.

Per scongiurare un epilogo simile, quindi, ieri sarebbe sceso in campo direttamente il segretario regionale del Pd, Giovanni Lettieri, provando a serrare i ranghi tra i suoi, richiamandoli a un comportamento “responsabile”.

Le tensioni interne scatenate dalle prossime elezioni regionali, in realtà, non hanno risparmiato nemmeno il Movimento 5 stelle, dove si teme che i voti del consigliere comunale potentino Marco Falconeri, espostosi pubblicamente a favore di Chiorazzo, possano finire a uno dei candidati del Pd in consiglio provinciale, lo speranziano Carmine Ferrone, lasciando a secco il pentastellato Michele Giordano.

Potrebbero rivelarsi determinanti per l’elezione di quest’ultimo, quindi, i voti di altri due consiglieri comunali potentini come Valerio Tramutoli e Francesco Giuzio (Basilicata possibile), tra i più convinti oppositori della candidatura a governatore del re delle coop.

A contendere al listone di centrosinistra i 12 seggi nel consiglio provinciale di Potenza, ci sono tre liste espressione delle varie anime di un centrodestra tentato dall’idea di sfruttare l’occasione per aggiornare la fotografia dei suoi rapporti di forza interna. Sempre col pensiero rivolto alle elezioni regionali e alla scelta del candidato governatore.

Vale a dire i leghisti e simpatizzanti salviniani de “La provincia dei 100 comuni”, i meloniani di Fratelli d’Italia, e gli azzurri di Forza Italia.

Diversa la situazione in Provincia di Matera dove i 10 posti da assegnare in consiglio sono contesi da una lista di sostenitori dell’amministrazione a guida Pd del presidente Piero Marrese, più una lista di simpatizzanti, contro una sola lista veramente d’opposizione, “Insieme per la provincia di Matera”, perlopiù espressione dei meloniani di Fratelli d’Italia.

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