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Regionali in Basilicata 2024, il Pd lucano rischia di rimanere solo nel sostegno al re delle coop Angelo Chiorazzo

POTENZA – Dopo la serata del “gabinetto di guerra”, il Partito democratico lucano rischia di rimanere solo nel sostegno al re delle coop Angelo Chiorazzo -nome messo in campo dal movimento civico Basilicata Casa Comune – quale candidato unico del polo moderato e di centrosinistra da contrapporre all’aspirante governatore del centrodestra, che attualmente guida la Regione. Lo si evince dalle dichiarazioni dei responsabili dei partiti alleati presenti martedì sera al vertice con il segretario dei dem Giovanni Lettieri.

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Per Livio Valvano (Psi), Valerio Tramutoli (La Basilicata possibile) e Gianni Rondinone (Sinistra italiana) «è inaccettabile il metodo portato avanti dal Partito democratico in perfetta solitudine, per la scelta della leadership che dovrebbe guidare la coalizione dell’area progressista alle prossime elezioni regionali».

Lo spiegano in una nota congiunta, rimarcando «una sequela di errori, a partire dal rifiuto del Pd di incontrare i potenziali alleati dal mese di giugno, che hanno portato lo stesso Pd all’isolamento e all’errore, probabilmente inconsapevole, del movimento civico Basilicata Casa Comune e del suo esponente di spicco Angelo Chiorazzo, che sembrerebbe voler ufficializzare la sua candidatura alla presidenza della Regione. Una scelta individuale, del tutto legittima, ma che per il palese errore di metodo segna un punto di non ritorno, non più recuperabile».

Non solo. Al termine dell’incontro con il Partito democratico – aggiungono i tre nella nota – i segretari di Azione, Basilicata possibile, Partito socialista, Verdi e Sinistra italiana, «hanno assunto l’impegno di condividere metodo e proposta con le altre forze politiche, a partire dal Movimento 5 stelle, per far nascere una coalizione aperta alle forze democratiche, progressiste, riformiste, ecologiste e ai movimenti civici che vorranno anteporre il metodo democratico, la politica e, soprattutto, obiettivi programmatici utili alla comunità lucana. Vogliamo superare i noti conflitti – concludono Valvano, Tramutoli e Rondinone annunciando a breve una conferenza stampa – le rivalità e gli istinti di rivalsa, gettando il seme per ricostruire una comunità politica coesa, motivata ed entusiasta di abbracciare e affrontare i problemi di una Regione in profonda crisi».

A loro, a stretto giro, si è aggiunto Donato Pessolano, segretario regionale di Azione, confermando «basta con i giochi della politica, adesso lavoriamo ad un nuovo progetto per la Basilicata. Non possiamo più perdere altro tempo, i lucani hanno bisogno di una proposta politica e programmatica seria e pragmatica». Per Pessolano, l’incontro promosso dal Pd e conclusosi con un nulla di fatto, «è l’ennesima prova di un metodo che non punta a produrre una sintesi politica ma solo l’arrogante imposizione di una scelta presa altrove.

Le continue ed estenuanti manovre del Pd, che fondamentalmente ha scelto di non decidere quale linea politica adottare e quale proposta programmatica proporre, non vanno certo nella direzione da noi auspicata. Questo continuo rimando non è più accettabile ed è irrispettoso nei confronti dei lucani e della nostra comunità politica. (…) I tempi sono cambiati, la politica che ripete i soliti errori dimostra di non avere più alcuna “connessione sentimentale” con il popolo lucano.

Pertanto Azione Basilicata – annuncia Pessolano -, già a partire dal congresso regionale di sabato 16 dicembre, avvierà un confronto tra i propri iscritti e dirigenti per individuare liberamente e coraggiosamente percorsi politici alternativi, validi, da proporre a tutte le altre forze partitiche e civiche per poter dare alla Basilicata un nuovo progetto politico e una leadership radicata nel territorio».

Anche l’esecutivo regionale di Europa verde definisce «il metodo arzigogolato scelto per proporre il candidato che guiderà la futura coalizione alquanto nefasto», mettendo «al primo posto l’unità tra le forze politiche». E auspica la costruzione di «un “campo giusto” che deve necessariamente comprendere tutte le forze politiche che non si rivedono nell’attuale centrodestra di governo: dal M5S ad Azione passando per tutte le forze politiche democratiche, di sinistra, progressiste e ambientaliste nonché sociali e di formazione civica. Solo così saremo in grado di contrastare un centrodestra che ha causato non pochi problemi ai cittadini sul piano economico, sociale, ambientale e sanitario».

Insomma, sono ore caldissime nel fronte anti centrodestra, con trattative in atto i cui esiti sono difficile da prevedere, tenuto conto anche del “silenzio” del Movimento 5 stelle.

Intanto, il coordinatore politico di Basilicata Casa  Comune, Lindo Monaco, accusa Valvano (Psi) di «distorsione della verità» in merito a un suo post relativo al paventato incontro tra il movimento civico e il Psi. «Già ha corretto il suo post – scrive Monaco – che in un primo momento vedeva il segretario regionale del Pd farsi portavoce di fantomatiche nostre scuse per non confrontarci, ma se il nome di Giovanni Lettieri è scomparso, le fantomatiche dichiarazioni attribuiteci sono rimaste in piedi.

Ora aspettiamo che lo corregga un’altra volta. La verità è che il segretario del Psi – aggiunge Monaco -, a seguito di una mia nota, sabato mattina, alle 11.20 mi ha contattato con un messaggio whatsapp per invitarmi a un incontro “bilaterale” tra Basilicata Casa Comune e Socialisti. Ho espresso apprezzamento per l’iniziativa, manifestando la mia impossibilità per uno stato di positività al Covid, e l’ho invitato a prendere contatto con Angelo Chiorazzo (anche per meglio definire luogo e ora) che sarebbe stato ben felice dell’incontro. I contatti – diretti e indiretti – si sono fermati qui. Il resto è nella migliore delle ipotesi pura fantasia, nella peggiore malafede».

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