L’incontro tra i vertici di Pd, Psi, Verdi, Sinistra e Possibile
3 minuti per la letturaPOTENZA – L’ex ministro Roberto Speranza ne resta convinto e lo ha ribadito lunedì sera: Angelo Chiorazzo è il migliore candidato governatore possibile alle elezioni regionali per il centrosinistra. Anche perché gli è appena stato riconosciuto l’onore di organizzare, in Vaticano, quella Giornata mondiale dei bambini, che Papa Francesco ha tanto voluto. Ma i potenziali alleati non ci stanno.
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Sono state ore concitate e non prive di colpi di scena quelle seguite al “gabinetto di guerra” del Pd lucano convocato lunedì sera dal segretario regionale Giovanni Lettieri, per fare il punto sullo «stallo» nelle trattative sulla costruzione di una coalizione attorno alla candidatura a governatore di Chiorazzo. Con Speranza ancora una volta in campo in prima persona, dismettendo i panni di leader nazionale disinteressato delle vicende della sua terra d’origine.
Per fare da scudo all’imprenditore di Senise dalle critiche, più pesanti, dell’ex senatore Salvatore Margiotta, ma anche dell’ex presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza. Quindi con lo stesso Lacorazza e altri, come l’ex deputato Vito De Filippo e il consigliere regionale Roberto Cifarelli, impegnati in un difficile tentativo di mediazione attorno all’ipotesi di indire delle consultazioni primarie, aperte a tutti, per rimettere la scelta del candidato governatore a chiunque voglia esprimersi. Valutando l’opzione migliore tra Chiorazzo, e chiunque voglia candidarsi per guidare la coalizione.
Al centro del contendere tra Speranza e Margiotta sono finiti, e non poteva essere altrimenti, anche i rapporti di entrambi con gli esponenti del Movimento 5 stelle. Con l’ex ministro che ha sostanzialmente accusato l’ex sottosegretario di fare pressioni per il “no” a Chiorazzo sui vertici lucani dei pentastellati, e l’ex sottosegretario che ha accusato l’ex ministro di aver fatto altrettanto a favore dell’imprenditore di Senise, benché sinora senza troppa fortuna, col presidente nazionale del Movimento, Giuseppe Conte.
Il risultato è stata la decisione di avviare delle consultazioni “bilaterali” con i potenziali alleati del più ampio fronte possibile che si sarebbe dovuto creare, nelle intenzioni di qualche mese fa, per provare a strappare la Regione al centrodestra. Nelle elezioni di inizio 2024. Consultazioni in cui Lettieri avrebbe dovuto ufficializzare, finalmente, la proposta di Chiorazzo, dopo oltre un mese e mezzo dalla delibera della direzione del partito che lo ha individuato come candidato governatore. Per poi raccogliere le opinioni dei suoi interlocutori, anche rispetto all’ipotesi, in caso di dissenso, delle primarie. Nonostante il perdurante dissenso, su quest’ultimo punto, di Speranza.
Sono bastate poche ore da quando è iniziata a circolare la voce della nuova linea dialogante del Pd, tuttavia, per mandare in frantumi il programma concordato lunedì sera. Con un colpo di scena inatteso nel primo incontro “bilaterale” fissato nell’agenda di Lettieri, quello coi vertici del Psi Basilicata.
Oltre alla delegazione guidata dal segretario regionale Livio Valvano, infatti, nella saletta del “go desk” di Potenza, riservata per l’occasione si sono appalesati, anche i referenti di Azione, Verdi, Sinistra italiana e Basilicata Possibile. Uno schieramento che una stima prudente non potrebbe considerare rappresentativo, a livello elettorale, di meno del 10% dei consensi dei lucani. Tutti compatti nel dire no a Chiorazzo, che ormai sarebbe “bruciato” dagli errori insanabili commesso nel lancio e nel tentativo di imporre di forza la sua candidatura, come pure all’ipotesi, fuori tempo massimo, di indire elezioni primarie.
Serve individuare un altro nome per la guida della coalizione e subito, insomma. Questa sarebbe stata la richiesta rivolta al Pd, con l’invito a evitare ulteriori strategie dilatorie che finirebbero per favorire il ritorno alla candidatura di Chiorazzo, che intanto ha già fissato, questo sabato, l’evento di lancio, a Potenza, della sua campagna elettorale. A partire proprio dalla scomposizione del più volte annunciato “tavolo di coalizione” in tanti incontri bilaterali.
Nelle discussioni a margine dell’incontro di ieri sera sono anche riemersi diversi nomi accantonati, quando ha preso corpo l’ipotesi Chiorazzo, come quello dell’ex direttore generale dell’Asp, Lorenzo Bochicchio.
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