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Vito Bardi

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POTENZA – Ci sarebbero state anche le elezioni regionali tra gli argomenti discussi le faccia a faccia di un’ora, ieri alla Camera dei deputati, tra la premier Giorgia Meloni e il suo vice Matteo Salvini. E dalle prime indiscrezioni trapelate, assieme alla foto dei due sorridenti, parrebbe essere stata raggiunta un’intesa che riguarda anche la Basilicata.

A rivelarne i contenuti è stata la testata online Umbria7, per cui i leader di Fratelli d’Italia e Lega avrebbero concordato uno schema che prevede la candidatura dei governatori uscenti in 3 delle 5 regioni che andranno al voto nel 2024, e che sono tutte già amministrate dal centrodestra. Vale a dire il meloniano Marco Marsilio in Abruzzo, dove si voterà a marzo, e in Piemonte e Umbria, dove si voterà più avanti, il forzista Alberto Cirio, e la leghista Donatella Tesei.

Nelle altre due regioni dove si dovrebbe votare a marzo, invece, il sardista-leghista Christian Solinas e il forzista lucano Vito Bardi dovrebbero fare un passo indietro a favore di un candidato meloniano, che in Basilicata potrebbe essere il coordinatore regionale Fdi, Piergiorgio Quarto, o l’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico. Per garantire agli elettori del partito della premier, che oggi valgono i due terzi di quelli dell’intera coalizione di centrodestra, di avere una rappresentanza adeguata nel Paese come all’interno governo centrale.

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A mostrare un umore molto lontano dai sorrisi dei due leader alleati, quindi, è stato il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che ieri all’Adnkronos ha ribadito il sostegno degli azzurri alla candidatura per un secondo mandato del governatore lucano uscente.

«Non esiste discussione su Bardi – ha spiegato il vicepremier -: è il nostro candidato in Basilicata per le prossime regionali. Abbiamo rispettato tutti gli altri, pretendiamo lo stesso rispetto. Non c’è alternativa a lui…»

«Io – ha aggiunto ancora Tajani – non ho mai detto una parola contro nessun altro candidato Bardi è di Fi ed è il nostro candidato (…) Spero che tutto il quadro delle candidature alle regionali si concluda in tempi rapidi, c’è ancora tempo, ne stiamo discutendo. Si stanno svolgendo delle riunioni in proposito. Io sostengo la regola della conferma del presidente uscente. Se qualcuno non si vuole più candidare o il partito di riferimento decide di cambiare il suo candidato uscente, allora si può ragionare in maniera diversa ed è giusto così».

«Sono sempre dell’idea che i patti devono essere mantenuti». Ha concluso il leader azzurro. «Quando io mi assumo un impegno, lo onoro sempre”, assicura Tajani che esclude vertici tra i leader di centrodestra nell’immediato: «Non vedo problemi, lavoriamo bene, al di là delle chiacchiere dei giornali che si inventano liti che non esistono…»

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