Giuseppe Conte
3 minuti per la letturaRespinto (per ora) il tentativo dell’ex premier Giuseppe Conte di posizionare il Movimento 5 stelle affianco al re delle coop Angelo Chiorazzo
POTENZA – Non è bastato nemmeno l’intervento di Giuseppe Conte in persona, venerdì sera, per far digerire ai portavoce lucani del Movimento 5 stelle la candidatura a governatore del re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo. E tra i sostenitori dell’imprenditore di Senise, che contavano sull’intervento risolutore dell’ex premier, inizia a farsi largo l’ipotesi, o la minaccia, di una corsa “in solitaria” col Pd, il laicato cattolico di “Basilicata casa comune”, e i volenterosi incontrati in questi mesi.
È stato un sabato febbrile quello appena trascorso nel cantiere del fronte politico in costruzione attorno a Pd e 5 stelle. Per provare a contendere al centrodestra la Regione Basilicata alle elezioni di inizio 2024. A tenere banco è stato ancora l’esito dell’incontro a distanza di venerdì sera tra coordinatori, consiglieri regionali e comunali, sindaci e rappresentanti dei gruppi territoriali di tutta la regione, col presidente del Movimento in persona, Conte, oltre che la sua vice Paola Taverna. Un incontro che non è riuscito a sciogliere il nodo del sostegno alla candidatura a governatore di Chiorazzo, ufficializzata dai laici cattolici e rilanciata dal Pd a fine ottobre. Nonostante il favore dello stesso Conte, che ha rivendicato la sua personale conoscenza e stima dell’imprenditore lucano, ben documentata, per altro, da alcune foto davanti alle insegne della coop Auxilium. A margine della Marcia della pace ad Assisi, nel 2019.
CONTE NON CONVINCE I 5 STELLE E I SOSTENITORI DI CHIORAZZO SI IRRITANO
Col diffondersi di resoconti sempre più puntuali della discussione tra i pentastellati, quindi, è andata montando l’irritazione dei “chiorazziani”. Fino alla sortita di Basilicata casa comune che in un post sulla sua bacheca Facebook ha puntato il dito contro «una Basilicata che sta lavorando a un indebolimento del fronte progressista, una Basilicata che non ha a cuore il futuro dei lucani e che privilegia solo gli interessi del singolo». Quindi ha sentenziato che «di questa Basilicata e dei gruppi di potere che indeboliscono e danneggiano l’intera comunità dobbiamo assolutamente liberarci».
Nel mirino sarebbe finito, in particolare, il presidente 5 stelle della Provincia di Potenza, Christian Giordano, “reo” di essersi schierato contro il candidato del Pd, venerdì sera, tradendo lo spirito di coalizione che il giorno prima aveva portato alla presentazione di una lista unitaria di centrosinistra, per le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale del 20 dicembre. Tra i fedelissimi del re delle coop si parlerebbe già di dirottare voti sulle liste di centrodestra per privare l’infedele Giordano di una solida maggioranza nell’assise provinciale.
FUOCO DI SBARRAMENTO CONTRO UN POSSIBILE CANDIDATO ALTERNATIVO
Intanto, però, sarebbe già partito anche il fuoco di sbarramento preventivo contro qualunque tentativo di ragionamento su un candidato alternativo. Con l’ex ministro Roberto Speranza e l’ex governatore Vito De Filippo particolarmente attivi in questo senso, nel Pd. Più ancora del segretario regionale Giovanni Lettieri.
Ieri i portavoce lucani del Movimento 5 stelle sono tornati a riunirsi, senza Conte e Taverna, per capire come procedere dopo la scoppiettante discussione di venerdì sera, conclusasi con un nulla di fatto. Ma il coordinatore regionale del Movimento, Arnaldo Lomuti, non ha potuto far altro che prendere atto che le posizioni sono rimaste le stesse. Con una minoranza che spinge per l’accordo col candidato governatore già individuato dagli alleati, e chi contesta qualunque accordo col Pd lucano. Passando per chi punta a un accordo con un candidato diverso da Chiorazzo, ventilando, tra l’altro, un suo ipotetico conflitto d’interesse, rappresentato dall’appalto per l’assistenza domiciliare integrata gestito da Auxilium per conto del sistema sanitario regionale.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA