Angelo Chiorazzo
2 minuti per la letturaCrescono le tensioni a destra e a sinistra in vista delle prossime elezioni regionali in Basilicata con Chiorazzo in attesa dei 5 Stelle e Bardi alle prese con la data del voto
POTENZA – È slittato a oggi, ma potrebbe essere rinviato ancora, il tanto atteso verdetto dei vertici nazionali del Movimento 5 stelle sulla candidatura alla guida della Regione Basilicata del re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo. Mentre nel centrodestra è ancora stallo sulla richiesta dei Fratelli d’Italia di guidare la coalizione in Sardegna e in Basilicata, oltre che in Abruzzo.
Col risultato che anche la data più probabile del voto per lucani e sardi rischia di slittare oltre il 10 marzo, quando andranno alle urne gli abruzzesi. Sono ore concitate quelle che si susseguono tra Roma e Potenza in vista dell’imminente campagna elettorale per il rinnovo di presidente della giunta e Consiglio regionale della Basilicata. A tenere banco resta la scelta dei candidati governatori delle principali forze politiche. Con l’imprenditore senisese Chiorazzo, che fatica ad allargare il fronte dei suoi sostenitori, a oltre un mese dall’investitura da parte dei laici cattolici di centrosinistra, e del Pd. Mentre a destra il governatore uscente, Vito Bardi, e i suoi sostenitori di Forza Italia, devono guardarsi dalle ambizioni degli alleati.
NON SOLO I PROBLEMI DI CHIORAZZO CON I 5 STELLE, A DESTRA NON CI SONO CERTEZZE
In primis dei meloniani, pronti a schierare uno tra il suo assessore, Cosimo Latronico, il coordinatore regionale Piergiorgio Quarto, il senatore Gianni Rosa, o un civico tipo il presidente di Confindustria Francesco Somma. Ma anche i leghisti, che nell’eventualità di un sacrificio, in Sardegna, delle ambizioni a un secondo mandato del loro governatore uscente, Christian Solinas, sarebbero pronti a insistere per guidare la coalizione in Basilicata, col coordinatore regionale ed ex senatore Pasquale Pepe, offrendo a titolo di contropartita il Comune di Potenza, dove il sindaco uscente, Mario Guarente, farebbe un passo di lato, per disciplina di partito, lasciando che a correre per la fascia tricolore sia qualcun altro.
Ieri, nella capitale, era previsto un incontro tra i referenti nazionali e regionali del Pd e i loro omologhi pentastellati, in cui questi ultimi avrebbero dovuto sciogliere la riserva sulla candidatura di Chiorazzo. All’ultimo momento, però, un contrattempo della vicepresidente M5s, Paola Taverna, avrebbe fatto saltare l’appuntamento. Un contrattempo provvidenziale, secondo i maligni, che attribuiscono le esitazioni dei pentastellati alle valutazioni tuttora in corso sugli affari del fondatore della coop Auxilium, che gestisce il servizio di assistenza domiciliare integrata per il sistema sanitario regionale. In particolare alla luce di un disegno di legge a prima firma del capo politico del Movimento, Giuseppe Conte, che andrebbe ad ampliare in maniera considerevole il novero dei possibili conflitti d’interessi da considerare, rispetto a chi riveste incarichi politici.
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