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Giuseppe Conte

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POTENZA – Torna l’appuntamento con le parlamentarie e, all’improvviso, si scalda il clima all’interno dei 5 stelle lucani.

È stata una vigilia assai più animata del previsto quella dell’assemblea regionale dei pentastellati, convocata questa mattina alle 10 al Grande Albergo di Potenza.
Ad accendere la discussione, rompendo gli indugi sulla corsa alle candidature, è stato l’ex candidato governatore del Movimento alle consultazioni regionali del 2019, Antonio Mattia, poi eletto “facilitatore” per l’area “relazioni esterne” dei 5 stelle lucani, e componente del Comitato d’Indirizzo della Zes Jonica.

In un lungo post sulla sua bacheca Facebook, l’imprenditore potentino, ha ripercorso la vicenda delle regionali, con la mancata elezione in Consiglio dopo una campagna concentrata sul «successo del progetto (…) e dell’intera squadra», più che sulla ricerca di «preferenze personali». Quindi ha annunciato che questa volta «non sarà tra i portatori d’acqua di qualche altro Marchese del Grillo».

Quanto ai temi, l’ex candidato governatore ha evidenziato l’esigenza di difendere i provvedimenti bandiera ottenuti dal Movimento nella legislatura in via di chiusura. In particolare il reddito di cittadinanza, e il Superbonus 110%, su cui negli ultimi anni si è impegnato anche a livello professionale.

Mattia ha puntato il dito contro la «finta sinistra» del Pd, le «illusioni» alimentate da Berlusconi e le «balle» di Salvini.

Poi ha esposto la sua idea di Movimento, che preesiste e deve sopravvivere anche all’attuale capo politico, Giuseppe Conte. Infine ha sferzato sulle politiche ambientali «gli eredi dei Verdi italiani» ridotti a « stampella del Pd». Un concetto ribadito da Mattia anche sulla bacheca del coordinatore regionale di Europa Verde Basilicata, Giuseppe Digilio, che sul punto non ha nascosto le sue divergenze con quanto deciso a livello nazionale dal partito («Lo so bene. Se non mi capiscono i vertici, vuol dire che ci attrezzeremo a farlo dal 26 settembre in poi»).

Molto animato il dibattito che è seguito all’exploit di Mattia, a cui qualcuno ha rinfacciato la vicinanza con un ex come l’attuale ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Non è escluso, quindi, un prosieguo anche questa mattina, dopo l’intervento – a distanza – di Conte, e le indicazioni del referente regionale del Movimento, Arnaldo Lomuti, sull’organizzazione campagna elettorale.

Proprio il venosino Lomuti, che è anche senatore uscente, si annuncia come il nome da battere nelle parlamentarie che dovrebbero essere indette nei prossimi giorni. A meno che non si concretizzi la possibilità di una designazione dall’alto come capolista, per volontà di Conte, come ipotizzato nelle ultime ore per i suoi fedelissimi.

Il secondo nome “forte”, invece, è quello dell’altra senatrice in carica, la potentina Agnese Gallicchio. Con la conferma della regola dei due mandati, infatti, è ormai uscita di scena la due volte deputata materana Mirella Liuzzi. Mentre gli altri 5 parlamentari eletti col Movimento nel 2018 ormai fanno parte di altre formazioni politiche.

Difficilmente, però, l’ala materana del Movimento resterà a guardare. E non è detto che a spuntarla per uno dei posti da capolista (quello più ambito -sondaggi alla mano- è alla Camera, ndr), alla fine sia proprio un aspirante portavoce della città dei Sassi.

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