Il tracciato della Tangenziale a Matera
3 minuti per la letturaTUTTO fermo da un anno per il Contratto istituzionale di Sviluppo della Basilicata. L’ultimo incontro del febbraio scorso sembrava propedeutico alla firma nel mese di aprile dell’accordo ma l’arrivo del Covid ha cambiato tutto e nulla è più successo. La Basilicata aveva programmato una serie di opere a cui dare priorità ma per capire bene le scelte da fare c’è bisogno innanzitutto di conoscere la disponibilità economica che non è ancora stata stabilita ma che si stima comunque non inferiore ai 200 milioni di euro complessivi. Altre regioni hanno già sottoscritto, anche in tempi più recenti l’accordo con il Governo a Palazzo Chigi la Basilicata ancora no. Una semplice dimenticanza nella serie di impegni legati al Covid o fors’anche una disattenzione rispetto alle priorità di una piccola regione del Sud.
Il dubbio che si è fatto spazio nelle ultime settimane ha portato il presidente della Regione Vito Bardi a scrivere una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano nella quale si sottolinea come «si rende necessaria una ripresa tempestiva della programmazione delle proposte progettuali con Invitalia allo scopo di coordinare e definire in un unico quadro d’insieme il futuro della Basilicata» si legge nella nota inviata lo scorso 5 gennaio.
«Nel rispetto del principio di leale collaborazione tra livelli istituzionali e nell’ambito delle attività di competenza regionale in vista delle determinazioni che saranno assunte in sede di Governo in materia, la Regione non ha ad oggi un quadro d’insieme da definire con il team Cis Basilicata.
L’importanza della questione sono certo le sia ben nota anche in vista dell’importante fase di programmazione cui tutti siamo chiamati nel prossimo futuro e alla quale i cittadini della Regione, della nazione e dell’Unione europea guardano» scrive Bardi.
L’assessore regionale Rosa interpellato dal “Quotidiano” sull’argomento ha spiegato: “La Regione è in attesa che il Governo riconvochi il tavolo, al momento non sappiamo ancora quale è la disponibilità che ci verrà garantita, dipende però tutto dal presidente del Consiglio e dal Governo su questo tipo di materia, noi siamo in attesa. Posso dire che le opere su cui si è deciso di puntare fanno riferimento in maniera particolare al settore turistico, ambientale e energetico che sono stati individuati insieme alle infrastrutture come quelli fondamentali su cui intervenire come elementi di sviluppo».
La stima fatta della cifra che potrà essere garantita alla basilicata fa riferimento ad altri contratti che sono stati sottoscritti con altre regioni e che non sono andati al di sotto dei 200 milioni anche per realtà territoriali di dimensioni simili o più ridotte rispetto a quella della basilicata.
Lo stesso Bardi nella sua lettera di qualche giorno fa sottolinea come «al 10 aprile erano presenti sulla piattaforma dedicata di Invitalia 35 proposte progettuali nonchè 21 aggiornamenti di proposte già definite. L’incontro previsto per lo scorso 20 aprile è stato rinviato sine die”.
In totale nell’elenco delle possibili opere sono compresi oltre 200 interventi che sono state previste complessivamente come possibili direttrici di sviluppo per quanto riguarda le aree interne oltre che i due capoluoghi di regione e nei tre ambiti della riqualificazione infrastrutturale, dello sviluppo turistico e dell’ambiente che sono stati individuati. La riapertura del tavolo a Roma e la definizione delle risorse disponibili permetterà anche di riuscire ad individuare quelle necessarie priorità che dovranno essere perseguite. In totale le risorse necessarie per portare a termine tutti quanti i progetti è di molto superiore alla somma stimata e stanziata e non è da escludersi che una parte di questi progetti possa essere anche essere altrimenti ricompresa in altri finanziamenti che potrebbero arrivare in futuro. Di certo su questo contratto e su una serie di investimenti da mettere in campo c’è la necessità di capire cosa accadrà.
Anche perchè molte altre realtà territoriali hanno sottoscritto il contratto istituzionale di sviluppo e la Basilicata rimane ancora in attesa da oltre un anno. Un anno difficile e complicato a causa del Covid ma che comunque rende necessarie risposte sul fronte del contratto istituzionale di sviluppo Basilicata.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA