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Tagli ai testi scolastici da parte della Regione Basilicata, Bardi nella bufera. Il M5s presenta un’interrogazione
«È ormai chiaro l’approccio classista praticato dal centrodestra sia a livello nazionale che a livello regionale: sono stati in grado di trasformare il diritto all’istruzione in un privilegio legato al reddito». Lo dicono in una nota le consigliere regionali Alessia Araneo e Viviana Verri (M5S Basilicata).
Che attaccano: «È così, infatti, che il Ministero dell’istruzione e del merito (a pagamento) ha tagliato in modo lineare i fondi destinati all’acquisto dei libri. Con solerte sudditanza a Roma – come, tra l’altro, già dimostrato in occasione dell’autonomia differenziata e della privatizzazione dell’acqua lucana – il presidente, generale e commissario Bardi ha recepito la riduzione ministeriale e ha applicato il medesimo taglio in Basilicata, senza rimediare al danno provocato dal governo Meloni».
TAGLI DELLA REGIONE, MIGLIAIA DI FAMIGLIE SENZA CONTRIBUTI PER I TESTI SCOLASTICI
Bardi, per le consigliere, «ha quindi lasciato che migliaia di famiglie rimanessero senza contributi per l’acquisto dei libri per il triennio (terzo, quarto e quinto anno di scuola superiore). Sulla scuola non si scherza e non si specula: l’acquisto dei libri comporta una spesa ingente per tutte le famiglie e non possiamo consentire che le famiglie con maggiori difficoltà subiscano anche il torto e l’offesa di non poter garantire l’acquisto del materiale scolastico ai proprio figli». Poi continuano: «La maggioranza che guida da sei anni la nostra Regione si è rivelata del tutto inadeguata e inappropriata. E questo è solo l’ultimo atto di una stanca sceneggiatura.
Cosa racconta il generale Bardi a una studentessa e a uno studente lucani costretti ad andare a scuola senza acqua corrente e senza libri? Siamo mai scesi così in basso?». «Riteniamo insufficiente – concludono – il modo in cui questa maggioranza arlecchino di centrodestra sta governando il nostro territorio. Abbiamo presentato un’interrogazione formale per chiedere conto di questo taglio scellerato ai contributi scolastici, con l’auspicio che il governo regionale possa rimediare il prima possibile». Anche Marrese (Basilicata Democratica) si aggiunge al coro: «Inconcepibile il taglio dei contributi per l’acquisto dei libri di testo agli studenti dal terzo al quinto anno della scuola superiore».
LA RICHIESTA DELLA REVOCA DELLA DELIBERA
«In un tempo in cui, a causa del vertiginoso aumento del costo della vita e delle spropositate bollette energetiche, tantissime famiglie lucane hanno sempre più difficoltà ad arrivare alla fine del mese, la Giunta Regionale taglia i contributi per l’acquisto gratuito o semigratuito dei libri di testo per gli studenti frequentanti il triennio conclusivo delle scuole secondarie di secondo grado. È un atto odioso dal punto di vista sociale, che rischia d’inficiare l’effettivo esercizio del diritto alla studio per i meno abbienti.
Chiediamo alla Giunta di porre rimedio a quest’atto insensato, revocando la propria Deliberazione n. 664 del 28/10/2024 e l’annesso avviso pubblico, assegnando i contributi per la fornitura dei libri di testo per il corrente anno scolastico 2024/25 anche agli studenti medi frequentanti dal 3° al 5° anno degli istituti superiori, così come è sempre avvenuto negli anni passati. Se chi governa la Regione Basilicata ha la necessità di risparmiare , tagli gli emolumenti dei Direttori Generali o le laute parcelle a favore di taluni professionisti, ma non tagli la spesa sociale e non contribuisca ad alimentare, anche per ragioni economiche, l’increscioso fenomeno della dispersione scolastica.
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