La protesta degli agricoltori
2 minuti per la letturaPOTENZA – «La Regione Basilicata dovrebbe destinare tempestivamente una quota delle royalties del petrolio lucano al sostegno dell’agricoltura, per continuare a fare altrettanto con il resto delle imprese»: è quanto ha chiesto ieri, in una nota, il commissario della Lega Basilicata, Pasquale Pepe. Una sollecitazione alla giunta regionale alla vigilia del primo incontro del “tavolo tecnico” in programma oggi nella sede di via Verrastro con i rappresentanti degli agricoltori lucani, da giorni alle prese con la protesta dei trattori lungo le strade del Potentino e del Materano. L’ennesima dal fronte leghista lucano che, nelle ultime settimane, ha più volte pungolato l’amministrazione guidata da Bardi, complice probabilmente anche le imminenti elezioni regionali.
La Lega, peraltro, non fa mistero di guardare con particolare attenzione al voto, pronta com’è anche a “strappare” la candidatura alla presidenza proprio per Pepe: «La protesta dei trattori – argomenta il commissario della Lega Basilicata – è solo la punta più avanzata di un disagio, quello degli agricoltori, che viene da lontano. Chi frequenta il territorio e ascolta le istanze del mondo produttivo sa bene che le difficoltà degli agricoltori – dice Pepe – come di qualsiasi altro imprenditore, devono essere affrontate e ridotte. Non a caso, da oltre un anno la Lega Basilicata ha chiesto l’istituzione di una zona franca energetica nella nostra regione, con uno sconto sostanzioso e permanente sul carburante. Parlando di quello a uso agricolo, serve uno shock economico con uno sconto immediato e duraturo di 40/50 centesimi al litro, per riportare indietro le lancette del tempo di alcuni anni e annullare gli effetti inflattivi della pandemia e dei conflitti globali». Pepe aggiunge che «a livello nazionale la Lega ha anche avanzato delle proposte concrete per aumentare l’esenzione Irpef alle imprese agricole; controllare i costi di produzione come, appunto, quelli del gasolio ad uso agricolo; intervenire per limitare i danni della fauna selvatica che mina la produttività; rigettare l’accordo sui prodotti sudamericani. Sostenere chi produce, chi investe di suo e chi rischia sulla propria pelle, in ogni settore, è l’obiettivo prioritario cui tendere».
Tutto questo mentre anche ieri i trattori sono tornati in strada. Circa sessanta mezzi agricoli, in mattinata, hanno raggiunto la zona industriale di Melfi, teatro della profonda crisi del settore automotive, dove i lavoratori dell’indotto Stellantis sono alle prese con una dura vertenza per cercare di evitare la perdita di posti di lavoro. Nell’area è stato allestito anche un palco improvvisato per ribadire le ragioni della protesta degli agricoltori, che nella vicina Lavello continuano la loro mobilitazione con un presidio permanente che va avanti ormai da otto giorni. Un presidio che i manifestanti non hanno alcuna intenzione di sciogliere fino a quando non giungeranno risposte almeno ad alcune delle loro rivendicazioni. In proposito, qualche segnale, almeno a livello regionale, potrebbe giungere già oggi da Potenza, dove appunto si riunirà il tavolo tecnico in Regione annunciato la settimana scorsa.
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