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Il governatore Vito Bardi

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POTENZA – «La Basilicata ha un futuro se le persone si rimboccano le maniche – per usare un’espressione di Papa Francesco – e creano ricchezza per sé stessi e per il territorio in cui vivono». E’ stato questo uno dei passaggi dell’intervento del presidente della Regione, Vito Bardi, alla cerimonia della consegna di 17 Stelle al merito che si è svolta ieri mattina nel teatro Stabile di Potenza.

Secondo il governatore lucano, «questa è la dimensione sociale non solo di chi crea lavoro, ma anche di chi lavora, tutti uniti in una missione sociale che segnerà il futuro della nostra terra: salvare la nostra amata Basilicata dallo spopolamento. Un dramma che – ha continuato Bardi – colpisce tanti nostri Paesi e che possiamo evitare solamente creando nuove imprese, guidate da giovani lucani che qui potranno costruire la propria famiglia e il futuro dei propri figli. Dobbiamo far crescere le imprese esistenti, dobbiamo attrarre nuovi investimenti. E difendere tutti gli insediamenti produttivi che hanno un futuro di sviluppo. Questo abbiamo scritto nel Piano strategico regionale, che – ha sottolineato il presidente – è aperto al contributo di tutti».

Il Piano, adottato dalla Giunta la scorsa settimana, dovrà essere approvato dal Consiglio regionale entro il prossimo 19 dicembre.

«In una giornata in cui celebriamo il lavoro – ha detto Bardi – mi piace ricordare le parole molto belle che ha recentemente proferito Papa Francesco: ‘Non mi stancherò mai di parlare della dignità del lavoro. Ciò che dà dignità è il lavoro. Chi non ha lavoro sente che gli manca qualcosa, gli manca quella dignità che dà proprio il lavoro, che unge di dignità’. Il Papa ha ricordato la nobile vocazione dell’imprenditore, che cerca con creatività di produrre ricchezza e di diversificare la produzione, rendendo possibile al tempo stesso la creazione di posti di lavoro. E infine un monito attuale: Non si può vivere di sussidi, perché il grande obiettivo è offrire fonti di lavoro diversificate, che consentano a tutti di costruire il futuro con la fatica e l’ingegno. Proprio perché diversificate, aprono il cammino affinché le diverse persone trovino il contesto più adeguato a sviluppare i propri doni, poiché non tutti hanno le stesse capacità e inclinazioni’. Mi colpirono molto queste parole, che sono davvero adeguate al nostro contesto sociale ed economico».

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