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POTENZA – A voler fare previsioni il giorno della nuova giunta potrebbe essere il 27. Il termine ultimo sarebbe il 28. “Entro dieci giorni dalla proclamazione” del nuovo presidente della Regione che è avvenuta martedì 18. Ma da quanto ha fatto intendere lo stesso Marcello Pittella «mi prenderò i giorni che servono e che ho a disposizione per consultare tutti i partiti del centrosinistra che hanno fatto parte della coalizione» non ci sarà nessun nuovo assessore prima di Natale. La sensazione però è che Pittella potrebbe chiudere i giochi un giorno prima della scadenza. Non lo ha detto ufficialmente ma fatto intendere tra le righe. Si vedrà. Non cambia nulla 24 ore prima o 24 ore dopo: in ogni caso c’è poi da attendere per la partenza ufficiale della macchina regionale la prima seduta di Consiglio regionale che non potrà svolgersi (sempre per il rispetto dei tempi previsti dal regolamento) prima dell’Epifania.
Ma non è certo un mistero che in queste fasi quello che più interessa (al netto della data della presentazione) sono le indiscrezioni. Il toto – giunta insomma. Che impazza. Nomi, o meglio papabili, ce ne sono tanti possibili. Da parte sua sempre Pittella l’altra mattina alla Corte di appello di Potenza ha spiegato ai giornalisti che ha delle ipotesi in mente. Anticipazioni nessuna. Ma i ragionamenti sono chiari. Il dilemma che rimane in piedi è quello se comporre una giunta composta da tutti consiglieri regionali e quindi interna oppure esterna con assessori non eletti consiglieri.
La sensazione è che la giunta interna sia in netto vantaggio. Marcello Pittella vuole offrire l’immagine del rigore e del contenimento della spesa. Ha già annunciato del resto una veloce «revisione dell’assetto dei Dipartimenti e dell’apparato regionale per snellire la macchina amministrativa ed una riforma della governance territoriale finalizzata alla semplificazione e alla razionalizzazione della spesa». In tale logica anche una giunta di interni riduce i costi.
C’è poi anche tutto il ragionamento politico. Un esecutivo formato solo da consiglieri regionali comporterebbe un agire politico più snello. Più complicato se lo sguardo di Pittella si rivolge all’esterno del Palazzo. Crescerebbero a dismura le aspettative e tenere in piedi il castello politico sarebbe un’operazione complessa. Questo il nuovo governatore lo sa bene.
Tanto più che ieri ai microfoni della Rai, Pittella ha ufficializzato di aver già chiesto a Piero Lacorazza la disponibilità a entrare in giunta e diventare il suo vice. E questo rappresenta più di un indizio che la via “preferita” è quella interna. E anche immaginare gli altri tasselli non è un’operazione titanica. In pole ci sarebbe Luigi Bradascio, materano vicino ad Antezza ed eletto nella lista Pittella presidente. Sarebbero due quindi, se come sembra verrà formato il gruppo unico unico, gli esponenti di area Pd – Pittella.
Gli altri due posti potrebbero essere occupati da eletti dei partiti minori. E la rosa si stringe a Francesco Petrazzuolo del Psi, all’assessore uscente Nicola Benedetto di Centro democratico e Paolo Galante di Realtà Italia con i primi due che sembrerebbero leggermente favori sul terzo che potrebbe essere dirottato a una presidenza di Commissione. La giunta quindi sarebbe formata da due del Potentino e due del Materano. In questo quadro rimangono altre postazioni di prestigio. Quella di presidente del Consiglio che sembra essere una sfida a due tra Carmine Castelgrande e Vito Santarsiero che sono entrambi del Pd. Uno dei due potrebbe comunque essere accontentato – se lo schema dovesse essere questo – con la presidenza del gruppo unico. Ovvio che in odore di nomina ci sono anche altri a partire da Mario Polese che è stato il primo degli eletti nella lista del Presidente con quasi 8.000 voti.
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