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«BASTA decisioni ristrette. C’è un mutamento del quadro politico generale del Partito Democratico che non può essere ignorato e anche la mozione Civati con il suo 8,2 per cento deve dire la propria in termini di coinvolgimento e partecipazione».
Franco Labriola coordinatore regionale della mozione Civati richiama all’ordine il segretario regionale del Pd Vito De Filippo rispetto ad un risultato elettorale che deve di fatto rideterminare un nuovo equilibrio proprio in termini di ruoli, scelte, decisioni che «non possono continuare a prendersi con le stesse procedure e dinamiche che ci sono state finora, come se il voto sulle primarie e la nuova geografia interna non ci fosse stata.
Non sta a noi dire cosa De Filippo deve fare, la scelta tocca a lui ma di certo deve darci quelle risposte in termini di partecipazione che ha dato, ad esempio, Renzi nominando Filippo Taddei tra gli estensori della mozione Civati nella sua segreteria politica».
Il caso politico creato dalle parole di Labriola c’è tutto: «una battaglia che testimonia il lavoro che è stato fatto per lo più da tanti giovani che si sono impegnati in questi mesi per Civati e che oggi devono avere un ruolo, essere ascoltati e bisogna confrontarsi con loro».
«La gestione del partito sintetizzata e limitata alle grandi firme non ci sta bene e da subito devono cambiare i metodi del confronto e della partecipazione, applicando il pensiero del segretario nazionale Matteo Renzi “nulla sarà piu’ come prima”» sostiene Labriola.
«Da subito, insomma, De Filippo ci convochi e ascolti anche le nostre ragioni e a chi pensa di sottovalutarci ha sbagliato di grosso, non rinunceremo al protagonismo che Pippo Civati ci ha affidato e daremo forza alla voglia di cambiamento che tanti giovani ci hanno trasferito.
Nonostante la sistematica pratica dell’oscurantismo c’è un 8,2% di elettori delle primarie, in Basilicata che ha riposto in Pippo Civati fiducia, eleggendo il piu’ giovane delegato all’Assemblea nazionale, Andrea Casarano e come darle cittadinanza è un dovere del segretario regionale, prima che una nostra richiesta.
Non chiediamo di sederci e discutere di postazioni istituzionali o di equilibri vari, chiediamo con forza partecipazione attiva alla elaborazione della linea politica del partito regionale, con un cambio di passo e di metodologia, per uscire dalla logica del rinvio e fare le cose che servono alla Basilicata, trasformando il partito in un luogo di confronto inclusivo e mai piu’ esclusivo.
Tanti elettori senza tessera hanno dato un segnale con una richiesta di cambiamento.
Vero e non più esclusivo, hanno dato fiducia ad una proposta e noi abbiamo il dovere di verificarla, non sarà facile ma la presenza in segreteria nazionale di Filippo Taddei in qualità di responsabile economia, colui che ha scritto la parte economia della nostra mozione, ci impone di provare a cambiare.
Noi ci siamo vogliamo essere ascoltati e rispettati, quello che è accaduto nelle settimane scorse, nel pieno di una campagna per le primarie, con il sistematico oscurantismo del nostro candidato e della sua mozione non potrà essere mutuato sulla rappresentanza politica regionale».
Insomma un appello duro, accorato, sentito quello di Labriola che prova a segnalare sin da subito la volontà e la necessità per gli esponenti della mozione Civati di poter svolgere un ruolo e di essere parte attiva delle scelte che il partito dovrà fare «da quelle che saranno le linee regionali che dovranno essere discusse nelle prossime settimane come primo passo della nuova amministrazione regionale».
«Non possiamo», ha aggiunto ancora Labriola, «aspettare che si tengano i congressi che non sappiamo quanto ci saranno, se saranno rinviati al prossimo marzo. Sin da subito è necessario che il segretario regionale del Pd ci ascolti, ci renda partecipi dei percorsi e delle scelte seguendo l’esempio che arriva da Renzi a livello nazionale.
Del resto», ribadisce Labriola, «non è possibile che una segreteria regionale rimanga schiacciato su un equilibrio vecchio senza prendere atto che è iniziata di fatto una nuova stagione per la politica e il Pd».
p.quarto@luedi.it
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