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POTENZA – Le tre date che hanno cambiato per sempre il Pd e la Basilicata. Concentrate in dieci mesi del 2013: 25 febbraio, 22 settembre e 8 dicembre. La cronologia di un terremoto politico: a inizio anno Bersani fa flop alle elezioni politiche nonostante i favori del pronostico. Non riesce a diventare premier nonostante la vittoria risicatissima.
Si arriva quindi a fine settembre quando Piero Lacorazza viene sconfitto alla Primarie del centrosinistra per la scelta del candidato governatore nonostante il sostegno dei colonnelli democratici. Vince contro pronostico Marcello Pittella.
Il trittico delle tre date sconvolgenti per la classe dirigente degli ultimi 4 lustri si chiude domenica scorsa con la vittoria netta del rottamatore Matteo Renzi che stravince anche in Basilicata.
Tre date che segnano la fine di un’epoca politica durata poco meno di 20 anni. Dal ‘95 al 2013.
Un ciclo si è chiuso. Non si torna più indietro. I vari Bubbico, Folino, Luongo, De Filippo non hanno più in mano il destino politico della Basilicata. Lo dicono i numeri. Poi saranno ancora protagonisti delle scelte e di altre elezioni a venire, ma non sono più imbattibili. Tutt’altro.
Sta di fatto che oggi i titolari di maggioranza del Pd e della Basilicata sono altri. Matteo Renzi da ieri ha le chiavi del Partito democratico. Marcello Pittella ha invece quelle della Regione dallo scorso 18 novembre. Gli altri si devono accontentare delle seconde e terze file. Questo è quello che è successo. Chiaro che il futuro è tutto da scrivere. Renzi ha ereditato un Pd in ebolizione e ha l’obiettivo dichiarato di diventare premier non in un tempo lunghissimo. Intanto ha composto una segreteria del partito in pochissime ore senza sentire nessuno. Un decisionista.
Pittella, che è alleato di Renzi e quindi è in quota di maggioranza del nuovo Pd, è atteso da un compito non meno gravoso: governare la Basilicata che è attraversata da una crisi senza precedenti. Sarà anche lui un decisionista? Magari non proprio come Renzi, ma probabilmente molto di più dei suoi predecessori. Si vedrà da qui a un paio di settimane già con la scelta della giunta.
Sta di fatto comunque, che il quadro politico è tutto nuovo. E nessuno poteva prevedere tutto quello che è accaduto. Di certo non lo hanno capito gli ex maggiorenti del Pd che hanno prima sottovalutato la voglia di cambiamento e poi non ne hanno “azzeccata” più una. Magari pensavano illudendosi che la Basilicata fosse ancora resistente ai venti nazionali. Ma non è più così. Sarà per i social network, sarà perchè il malessere riduce le distanze, sarà perchè prima o poi doveva pure accadere ma oggi la Basilicata non è più la stessa.
E chi se ne è accorto prima ha vinto. Rischia di andare peggio per chi farà ancora finta che nulla è successo.
s.santoro@luedi.it
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