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POTENZA – E’ un D’Alema particolarmente tagliente quello che si presenta in Basilicata per lanciare la volata al candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico, Gianni Cuperlo. La visita del big precede di 5 giorni l’appuntamento delle Primarie di domenica prossima.
D’Alema, che di fatto ieri ha presidiato la Val d’Agri (Sant’Arcangelo, Montemurro, Moliterno e quindi Villa d’Agri), è stato accompagnato nel suo tour dal presidente della Regione uscente e attuale segretario del Pd lucano, Vito De Filippo e dal neo eletto consigliere regionale, Piero Lacorazza.
I tre sostengono la candidatura di Gianni Cuperlo. Ma in particolare Massimo D’Alema, pur spiegando le ragioni a favore di Cuperlo, ha effettuato una vera e propria demonizzazione di Matteo Renzi e del renzismo. Durissimi gli affondi dell’ex Premier nei confronti del sindaco di Firenze. Anche inattesi per certi versi. Ma non scomposti, come è nello stile del politico. Con il sorriso e la battuta. Di certo senza mezzi termini. Lo ha definito in un crescendo: «Giovanotto dalle troppe ambizioni», «pericolo per il Pd e per il Paese», «politico dal lessico distruttivo» e così via.
E non ha risparmiato stoccate nemmeno nei confronti del terzo candidato segretario Pd, Giuseppe Civati. Ma non lo teme per il risultato finale e quindi D’Alema lo ha criticato solo di rimando definendolo “iper rottamatore” «anche contro lo stesso Renzi» e poi avvertendo: «Mi spaventa perchè secondo me ha intenzione di fare “casino” in un momento in cui il nostro partito, il governo nazionale e l’intero Paese avrebbe bisogno di stabilità».
Il concetto di stabilità affiancato invece, al nome di Cuperlo è stato affrontato anche da Vito De Filippo e Piero Lacorazza che hanno parlato prima dell’ex ministro agli Esteri chiedendo alla platea di votare «ancora una volta».
Per quanto riguarda Massimo D’Alema comunque è partito dagli attacchi a Berlusconi per poi fotografare lo stato del Paese: «L’unica nazione europea che non accenna a crescere per gli enormi errori perpetrati dalla politica del centrodestra». Ma poi è stato un crescendo verso le Primarie di domenica. E D’Alema non ha nascosto la difficoltà della sfida: «E’ difficile, ma noi dobbiamo mettercela tutta per far vincere Cuperlo perchè è l’unico che può fare il segretario del Pd». E poi però ha aggiunto: «Non è detta l’ultima parola. Vince chi prende un voto in più. Non vince per forza quello che è stato scelto dai giornali e dalle televisioni». L’attacco prosegue: «Capisco che Renzi sa comunicare. Ma la comunicazione non è tutto, anzi. Cuperlo è uno bravo, è colto, ha una conoscenza profonda della politica e offre più garanzie». «Anche ha sottolineato – garanzie etiche che gli altri, e che Renzi, mi spiace dirlo, non ha. Ve lo immaginate Cuperlo che va a cena con Briatore o in visita ad Arcore? No. E io voglio un segretario che faccia il segretario e che sappia dire di no agli inviti privati di Berlusconi».
E ancora contro Renzi: «Vuole fare il segretario nazionale. Vuole continuare a fare il sindaco di Firenze e vuole pure far cadere il governo nazionale per fare subito il candidato governatore. Si rischiano conflitti di interesse». E ancora: «Basta con i partiti usati come macchine elettorali. Non è questo che ci può distinguere dalla destra».
Assolutamente concentrati ma pure divertiti dalla dialettica di D’Alema, De Filippo e Lacorazza hanno ascoltato, l’ex presidente del Consiglio dei ministri facendo assenso con il capo. La visita di ieri di D’Alema con il quale De Filippo è parso in sintonia può anche rappresentare un ulteriore tassello (post congresso) per la nomina del governatore uscente nel governo Letta. «Governo – ha spiegato D’Alema – che Renzi critica nonostante sia il nostro governo». La chiusura è in sintonia con il resto: «Renzi ha sbagliato. Per me doveva restare in riserva aspettando di essere il candidato premier di tutti noi. Invece ora questo rischia di essere il trampolino sbagliato. Perchè non c’è l’acqua in piscina (le elezioni subito) e rischia di logorarsi».
s.santoro@luedi.it
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