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«ALTRO CHE sconfitta, abbiamo rimediato un grande risultato con una lista che è nata in meno di un mese, confermando che il risultato delle primarie non era certo frutto del voto del centrodestra».
Luca Braia mette a tacere completamente le polemiche sul voto alla Lista Pittella, importante in termini assoluti forse inferiore alle attese di chi ventilava un sorpasso al Pd che in realtà non c’è stato.
«Ma noi non abbiamo mai fatto la corsa con il Pd, abbiamo sempre sostenuto che il Pd ha la necessità di aprirsi e di essere ancora più inclusivo e credo che queste elezioni dimostrino proprio questo.
Io non sono tra coloro che eccede in entusiasmo, non mi sembra il caso di esagerare. Bisogna considerare un astensionismo record al 53 per cento ed un numero di schede nulle e bianche che supera l’8 per cento nella sola provincia di Matera. Insomma l’insoddisfazione ed il messaggio che è arrivato è chiaro. Senza contare i voti che sono finiti da un’altra parte, il messaggio che arriva ci deve consentire di ripartire e di migliorare proprio in virtù di questa nuova occasione che ci viene data.
I lucani ci hanno concesso ancora una chance di redimerci e non possiamo però non sfruttarla».
Braia rimane sorpreso nel sentir parlare di cassandre che aspettavano la sconfitta del Pd (così come aveva sostenuto il segretario materano Muscaridola pochi giorni fa) e non si sente affatto tirato in ballo: «io non so a chi ci si riferisce e chi è che aspettava la sconfitta del Pd, se qualcuno vuole far ricadere anche verso di me quest’espressione ed allora dico che non sono certo io tra le cassandre e che mi viene da sorridere.
Bastava infatti che uno dei nostri candidati, così come avevano chiesto, rientrasse nella lista del Pd per avere quei 600-700 voti che mancano all’elezione di un secondo consigliere regionale evitando così di ritrovarsi, magari, in code che ci potrebbero essere».
«Io non ho mai teorizzato la sconfitta del Pd e non credo che la partita fosse giocata contro il Pd.
Certo ci sono elementi di riflessione su cui dobbiamo comunque fermarci a pensare».
Braia non si sbilancia sul futuro, sulle scelte che dovranno essere fatte e sulla continuazione del duopolio Pd-Lista Pittella anche nei mesi futuri: «non so cosa succederà nei prossimi mesi, discuteremo sulla questione del gruppo in Consiglio regionale» spiega Braia che sembra possibilista su quest’ipotesi anche se non si sbilancia, «ma io dico che il Partito Democratico deve essere inclusivo, garantire il più possibile il coinvolgimento, può rappresentare ancora la maggioranza dei lucani a queste condizioni. Certo è vero anche che una forza che in un mese raggiunge i valori della lista Pittella ha i numeri per affermarsi autonomamente». Insomma per adesso lo spazio per andare da soli ci sarebbe in attesa di capire ed interpretare al meglio quelle che saranno le evoluzioni a livello regionale e locale.
«Anche perchè oggi come oggi sono tante le questioni che stanno veramente a cuore ai cittadini e su cui occorre indubbiamente dare un’accelerata, penso per esempio ai tavoli nazionali che richiedono un impegno ed una presenza continua per discutere e far valere le singole realtà in presenza di numerosi problemi che pure ci sono».
Rispetto poi all’affermazione coraggiosa ed inattesa di qualche giorno fa dell’eletto materano della Lista Pittella Luigi Bradascio che ha mostrato di badare più alla concretezza degli eventi e alle appartenenze politiche sostenendo “ho già una serie di cose in rampa di lancio, verificheremo in pochi mesi se c’è la volontà di approvarle.
Se mi renderò conto che è la solita solfa non avrò problemi a passare all’opposizione” Braia sottolinea: «mi pare che sia un’affermazione provocatoria che individua nei programmi e nell’esigenze della gente comune piuttosto che nel potere la priorità della Lista Pittella e della gente».
Le risposte su questi temi arriveranno più forti nelle prossime settimane quando i movimenti interni saranno ancora una volta più chiari.
p.quarto@luedi.it
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