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BEFFA amara per Pasquale Bellitti, il segretario provinciale uscente del Pd, candidato a consigliere regionale, con la speranza di restituire a Pisticci una rappresentanza che manca da tempo.

Per l’intera giornata i suoi numeri eccellenti, sia a Pisticci che negli altri comuni del Materano, inducevano ad essere pienamente ottimisti della sua elezioni. Alla fine, però, l’ha sputata Roberto Cifarelli per soli 42 voti.

I due hanno capitalizzato una mole enorme di consensi, 4.982 contro 4.940 (quasi 10mila in due sui 16.800 del partito), risultando i due più suffragati dell’intera provincia.

Il terzo ed il quarto, ovvero Bradascio e Benedetto, candidati rispettivamente nella Lista Pittella e nel Centro Democratico, vanno entrambi in consiglio regionale con circa 2.000 voti in meno e un risultato di lista inferiore a quello del Pd che, stando ai numeri, aspirava (e sembrava proprio sarebbe andata così) a far eleggere due consiglieri del Materano.

Il secondo dei suffragati nella lista Pd, fino ad una certa ora, pareva poter dormire sonni tranquilli.

Poi, invece, è arrivata la seconda doccia fredda, quella che nella ripartizione dei resti ha fatto scattare il dodicesimo consigliere al Potentino, riducendo a cinque il numero di quelli eletti nel materano. E così per Bellitti, nonostante l’ottimo risultato, si sono chiuse almeno per il momento le porte di Potenza.

L’ipotesi di un differente epilogo starebbe nella richiesta di un riconteggio comprensibile, viste le distanze minime, ma politicamente non semplice da invocare rispetto ad un compagno di partito, oppure in una soluzione politica quantomai opportuna per restituire giustizia a un risultato così brillante, ottenuto, fra l’altro, con una buona performance nel territorio di riferimento (1.328 voti).

Non può dire lo stesso il candidato del Pdl, Domenico Lazazzera, che si attendeva forse qualcosa in più degli 844 voti raccolti nel suo territorio e aspirava ad essere più competitivo.

Per lui, alla fine, 1.500 voti, 7 in meno di Giordano, e ben 593 in meno del rieletto Castelluccio; una cifra difficile da compensare su un solo territorio, che, di fatto, gli avrebbe dovuto assegnare un altro 10% dei voti espressi.

Con il 44% degli elettori recatisi nelle urne, le 19 sezioni pisticcesi ripartite tra Pisticci centro, Marconia, Pisticci Scalo, Tinchi e Casinello hanno consegnato la vittoria a Pittella, accordandogli il 57% dei consensi.

Il Pd è primo partito con il 29% (1630 voti). Secondo il Pdl con il 19,26%, ovvero quasi tutti i voti della coalizione che ha fruttato a Di Maggio il 21,5% dei consensi.

In media regionale anche il Movimento 5 Stelle che sfiora l’11% nei voti accordati al presidente e raggiunge l’8,24% di lista.

I penta stellati avevano su Marconia il candidato Ambrosini, che ha preso 248 voti, finendo però lontano dalle posizioni competitive della sua lista. All’assessore comunale Francesco D’Onofrio, candidato per il Psi, che non ha raggiunto il seggio, sono andati 348 voti, ma con 523 voti totali è giunto quarto nella sua lista. 532 voti (di cui 339 a Pisticci) sono andati a Giannasio,  per arrivare secondo il Realtà Italia, altra lista senza consigliere.

Bene Iannuzziello di Sel con 468, il giovane avvocato nel complesso arriva terzo in lista con 570 voti, ma Sel non prende il consigliere.

Da Pisticci, invece, arrivano 486 voti buoni per la riconferma di Nicola Benedetto (Centro Democratico), eletto con 3.100 preferenze. Un risultato complessivo comunque compromesso dal calo di affluenza al voto.

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